Il Pordenone chiede più tempo per integrare l’istanza ai giudici, intanto la serie D si allontana

Avanzata una richiesta di termine per completare la documentazione necessaria. A muoversi è anche la politica

Bruno Oliveti
Il commissario giudiziale Gianluca Vidal, a destra Lovisa e l’avvocato Casucci di fronte al tribunale
Il commissario giudiziale Gianluca Vidal, a destra Lovisa e l’avvocato Casucci di fronte al tribunale

PORDENONE. L’istanza di ammissione al concordato preventivo in continuità inoltrata al tribunale dal Pordenone calcio, per mano dell’avvocato Roberto Casucci, contiene la richiesta di un termine di grazia per un’ulteriore integrazione documentale.

La società, dunque, ha bisogno di altro tempo per produrre documenti mancanti tra quelli necessari per accedere alla procedura concorsuale. A norma di legge – secondo l’articolo 47 quarto comma del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza – questo termine non dev’essere non superiore a quindici giorni.

Lo stesso articolo rimarca che il termine possa, non debba, essere concesso. Dunque è soltanto auspicabile che il tribunale, tramite il commissario giudiziale Gianluca Vidal, accolga la richiesta. In caso positivo il Pordenone avrebbe tempo sino a martedì 5 settembre per produrre gli atti integrativi. Ma va da sé che per il buon fine del concordato preventivo con l’obiettivo massimo dell’iscrizione alla serie D (il minimo è la continuità del solo settore giovanile per conservare la matricola sportiva del club) le carte necessarie debbano arrivare ai giudici ben prima: mercoledì 30 agosto, verosimilmente, saranno resi noti i gironi del massimo campionato dilettantistico, in cui attualmente i ramarri non ci sono.

Insomma, un percorso a ostacoli che sembra infinito. Un cammino lungo (manca ancora l’incontro in sede protetta con tutti i creditori sportivi per validare l’accordo sul debito, oltre a numerosi altri requisiti da soddisfare per chiedere l’iscrizione alla D) quando il tempo a disposizione sta per scadere.

Il passo fondamentale del deposito della proposta di concordato è stato fatto. Forse, però, troppo tardi. Si sarebbe dovuto partire molto prima per avere più chance. I tifosi neroverdi aspettano col fiato sospeso: la speranza è l’ultima a morire. Intanto a sostegno del sodalizio neroverde si muove la politica, con l’appello lanciato dal segretario provinciale del Pd del Pordenonese Fausto Tomasello, dopo le sponsorizzazioni accordate dalla Regione per un milione e 200 mila euro all'Udinese e per altri 200 mila alla Triestina.

«La giunta Fedriga – si legge nella sua nota – non lasci solo il calcio della Destra Tagliamento, in questa difficile fase di transizione faccia sentire una vicinanza, eserciti un ruolo di accompagnamento almeno morale e assicuri per il futuro una presenza concreta come quella data a Trieste e Udine, e come in passato ha fatto a Pordenone la giunta regionale di centrosinistra. I successi che hanno contraddistinto questi ultimi quindici anni e i traguardi raggiunti dal Pordenone calcio restano indelebili nella storia della società cittadina e hanno dato motivo di orgoglio alla città e a tutto il territorio del Friuli Vg. Non perdiamo – chiosa Tomasello – questo patrimonio».

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