Il Pordenone saluta il calcio “pro”: i tifosi sperano sia un arrivederci
Clima da ultimo giorno di scuola al centro De Marchi. Per il presidente la priorità è salvare il settore giovanile

PORDENONE. Si vivrà un clima da ultimo giorno di scuola, venerdì 30 giugno, al centro De Marchi. Con l’intenzione però, sebbene non pienamente condivisa, di non dirsi addio, ma soltanto arrivederci.
Cala il sipario sulla stagione sportiva del Pordenone calcio, l’ultima nei professionisti dopo un decennio trascorso tra serie C e B.
La rinuncia all’iscrizione in Lega Pro, a causa delle vicissitudini societarie che stanno tenendo col fiato sospeso i tifosi del club cittadino, sulle cui spalle pende il termine del 21 agosto, entro il quale si dovrà depositare in tribunale un piano di salvataggio per scongiurare il rischio fallimento, farà scattare lo svincolo per tutti i tesserati.
Con l’eccezione dei dipendenti, una decina, non sportivi, che continueranno a essere legati alla società neroverde, perlomeno sino a quando i giudici non scioglieranno il dubbio tra liquidazione e concordato in continuità.
RIPARTIRE DAI GIOVANI
Ha deciso di non parlare pubblicamente sino a quando questa situazione di incertezza non sarà definita, ma chi in questi giorni gli è accanto assicura che per il presidente Mauro Lovisa l’assoluta priorità è salvare il settore giovanile.
Ovvero cercare di convincere il maggior numero di famiglie a rinnovare la loro fiducia nei colori neroverdi. Perché insieme è possibile ricostruire, a prescindere dalla categoria da cui ripartirà la prima squadra.
La cui rosa sarà comunque allestita nella prospettiva di fungere da vetrina e allo stesso tempo trampolino di lancio per i più giovani.
Concetti che Lovisa ha anche messo nero su bianco in due lettere inviate ai genitori dei ragazzi e delle ragazze del vivaio. Esponendosi, ancora una volta, in prima persona.
PROSSIMI PASSI
Da sabato il Pordenone continuerà a esistere sulla carta, ma svuotato di risorse umane. E senza una categoria. È per questo che andranno pianificati in fretta i passi da compiere per tornare a operare a pieno regime.
Per prima cosa si dovrà pensare all’iscrizione a una nuova categoria, sebbene in sovrannumero: la serie D (scadenza il 14 luglio) pare ipotesi complicata, sebbene c’è chi vi creda ancora.
L’Eccellenza (gong probabile il 21 luglio) è l’orizzonte più concreto. Ma non scontato. Servirà una deroga della Figc regionale. Probabile, visto il blasone del club neroverde.
Ma forse condizionata al pagamento, oltre che degli emolumenti arretrati dei tesserati (il cui termine scade il 15 luglio), anche di un contributo una tantum di 100 mila euro. E bisognerà capire se la domanda possa essere presentata con l’attuale forma societaria (srl) o, viceversa, il passaggio ai dilettanti richieda sin da subito la trasformazione in una realtà senza scopo di lucro (società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata).
Anche in pendenza del termine per la presentazione del concordato preventivo o ristrutturazione del debito che dir si voglia.
POPOLO NEROVERDE
E ci sono i tifosi, che aspettano frementi. Il popolo neroverde ha fatto sentire la propria vicinanza al presidente Lovisa anche fuori delle aule del tribunale.
Ma ora chiede chiarezza. Vuole sapere se l’attuale Pordenone continuerà a vivere e in quale categoria. Se resterà allo stadio Tognon o tornerà nell’amato Bottecchia.
Attende di sapere, nell’ipotesi più nefasta, se davvero una cordata, di cui si sente parlare da settimane, è pronta a ripartire con una nuova società. Per ora nessuno è uscito allo scoperto. Ma il tempo stringe, per tutti.
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