Il solito Pordenone, arriva la ventiduesima sconfitta

I neroverdi, da tempo ormai virtualmente retrocessi, cercano un punticino ma cadono ad Ascoli per una rete di Baschirotto
Alberto Bertolotto

ASCOLI. Per come si era sviluppata, era una partita che poteva finire soltanto in due modi: o con un pareggio per 0-0, o con una vittoria di misura maturata da calcio piazzato.

Si è verificata la seconda ipotesi. E a festeggiare è stato l’Ascoli, che ha inflitto la 22esima sconfitta su 32 partite di campionato al Pordenone, sceso nelle Marche sperando di portare a casa un punticino ma rimasto ancora una volta a secco.

Ha fatto troppo poco, dal punto di vista offensivo, la squadra di Tedino, per poter racimolare qualcosa. In avvio c’è stato un tiro in porta di Cambiaghi, al rientro dalla nazionale under 21, poi più nulla. Nella ripresa si è vista qualche timida ripartenza, ma niente di rilevante. E a fine gara il tecnico dei friulani ha ammesso che così non va.

Il Pordenone torna da Ascoli sempre più ultimo in serie B: manca sempre meno per sancire la matematica retrocessione in Lega Pro, categoria da cui il club potrebbe ripartire dal tecnico Domenico Di Carlo, ex Vicenza, contattato da parte del direttore dell’area tecnica Matteo Lovisa. Un ritorno che solo un miracolo sportivo può evitare e, per quanto visto in campo al Del Duca, alla fine di tutto meritato.

Al cospetto di una squadra decimata dal Covid, priva del suo calciatore più forte, Federico Dionisi, i ramarri sono riusciti solo a difendersi per tutto l’arco della gara.

Il 4-3-1-2 con cui Tedino aveva iniziato la partita si è trasformato col passare dei minuti in 4-5-1, con Cambiaghi e Di Serio (e nella ripresa Mensah) ad abbassarsi sino alla linea dei centrocampisti e Torrasi – play – a scendere sino a ricoprire il ruolo di schermo davanti alla difesa, nel cui cuore del reparto hanno disputato una buona prova Bassoli e Dalle Mura.

Alle spalle di quest’ultimi Bindi, costretto a scendere in campo al posto di Perisan, fermato – così recita la versione ufficiale della società, ma c’è dell’altro – da problemi muscolari. Proprio Bindi, nel finale, ha avuto più di qualche responsabilità sul gol dell’1-0, realizzato da Baschirotto.

Sulla punizione di Falasco, uno dei due ex dell’incontro assieme a Tsadjout, ha fatto un passo verso la palla, poi è indietreggiato sulla linea di porta ma non è riuscito a trattenere l’inzuccata del bianconero, lasciato a sua volta libero di colpire da parte di Lovisa. Era l’84’: il gol ha chiuso la partita.

Il Pordenone ha avuto un sussulto nel finale, ma al 94’ non gli è stato permesso di battere un corner che si era guadagnato. Tempo scaduto, secondo il direttore di gara Cosso. I ramarri non erano d’accordo, hanno protestato e a farne le spese è stato il direttore sportivo Emanuele Berrettoni, espulso.

Con lo stesso risultato dell’andata ha fatto festa l’Ascoli, capace di reagire al ko di Vicenza. In classifica ha consolidato la sua posizione play-off, salendo al settimo posto dopo aver superato il Frosinone. Proprio i ciociari saranno il prossimo avversario del Pordenone nel match di martedì del Teghil. A Lignano arriverà una rivale arrabbiata dopo aver perso per 1-0 col Lecce. Il gruppo di Tedino dovrà certamente fare meglio di ieri, se non altro dal punto di vista offensivo.

Dipenderà molto da Cambiaghi, l’unico in grado di accendere la luce là davanti, come dimostrano i tre gol che aveva realizzato in altrettanti match consecutivi prima della sosta. Il neo azzurrino non può tuttavia fare sempre coperchi e pentole. Servirà il contributo di altri, perché la sola attenzione difensiva spesso non basta per conquistare un punto. 


 

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