Il talento di Leclerc non basta Anche Camilleri ammette: «Prestazioni non da Ferrari»

SPIELBERG
Date a Charles Leclerc una macchina che sia all’altezza della storia del Cavallino, prima ancora che del suo talento. Un coro, quello dei tifosi, che dopo un solo gran premio del Mondiale 2020 si è già trasformato in preghiera, con i vertici della Ferrari costretti, proprio dai miracoli in pista del monegasco, a non poter negare l’evidenza. Il secondo posto del 22enne in Austria, del resto, non è riuscito a nascondere l’abissale sproporzione di prestazioni (soprattutto in termini di velocità sul dritto) tra le Rosse e le Mercedes (ma anche Red Bull, Racing Point e McLaren). E il mea culpa dei vertici Ferrari è arrivato subito, riassunto a fine gara dalle parole del team principal Mattia Binotto. «Un weekend intenso che si è chiuso con un risultato che va al di là di quelle che potevano essere le nostre aspettative dopo la delusione delle qualifiche. Charles ha fatto sorpassi fantastici, è stato bravissimo a difendersi quando doveva resistere e poi ad attaccare, ma è evidente che c’è molto da fare. Stiamo lavorando per portare qualche novità già in settimana».
Il giorno dopo ancor più chiare le parole del Ceo della Ferrari, Louis Camilleri: «Charles ha dato spettacolo in Austria, è un talento, ma sappiamo che c’è molto lavoro da fare sulle prestazioni. Non è certo questa la posizione in griglia che deve avere un team come la Ferrari. Dobbiamo rispondere immediatamente e migliorare. Su tutti i fronti».
Di pura facciata, invece, sono sembrate le dichiarazioni di entrambi sugli errori in qualifica e in gara di Sebastian Vettel, che ha chiuso al decimo posto. Quel «dispiaciuti per Seb» nasconde la consapevolezza di essersi trovati, dopo il divorzio con il tedesco e l’annuncio di Sainz per il 2021, con un problema in casa molto più grosso del previsto. —
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