Impianto gioiello ma con poca capienza: la Figc esclude lo stadio Friuli dalla lista di Euro 2032
Per le manifestazioni mondiali e continentali la norma prevede che gli impianti ospitino minimo 30 mila spettatori: Udine si ferma 25.144 posti

UDINE. Sa tanto di beffa per gli sportivi del Friuli Venezia Giulia la decisione della Figc di escludere lo stadio Friuli dagli impianti che l’Italia intende coinvolgere per ospitare gli Europei del 2032. È di ieri (mercoledì 16 novembre) la notizia che la Federazione ha concluso positivamente il processo di trasmissione dei documenti che compongono il Preliminary Bid Dossier relativo alla candidatura a ospitare la fase finale di Euro2032.
Sono undici le città coinvolte in fase di candidatura: Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo. La redazione del Final Bid Dossier proseguirà nei prossimi mesi fino al 12 aprile 2023, data in cui verranno presentate alla Uefa, in via definitiva, le dieci città candidate. L’assegnazione dell’evento da parte del Comitato Esecutivo della Uefa è prevista tra settembre e ottobre del 2023.
E così, quello che all’unanimità viene considerato lo stadio più funzionale e moderno d’Italia non diventerà la casa dell’Europeo 2032 se verrà ospitato in Italia. Il motivo va ricercato esclusivamente nella capienza: stando a quanto spiegato dalla Figc, per manifestazioni come Mondiali ed Europei la norma prevede che siano utilizzati impianti che ospitino minimo 30 mila spettatori. Fa specie che oggi al posto di Udine ci sia Cagliari: la Sardegna Arena è uno stadio provvisorio con una capienza di 16.416 unità, decisamente inferiore a quella del Friuli (25.144). Il capoluogo sardo sarebbe il primo a essere escluso a meno che non venga costruito un nuovo impianto.
L’Udinese, ufficialmente, non rilascia alcuna dichiarazione sull’argomento, ma traspare evidente una grande delusione da parte del club per non essere nemmeno stato coinvolto in un piano che avrebbe potuto prevedere la richiesta di una deroga o eventualmente l’aumento della capienza del Friuli a 30 mila unità sfruttando gli spazi tra la tribuna e le curve.
Si vanno a premiare stadi vecchi (Verona, Bari e Palermo) a discapito di piazze virtuose (oltre all’Udinese il riferimento non può che essere a Bergamo e all’Atalanta “penalizzata” da una capienza di 21.400 posti).
E pensare che tra il 2017 e il 2019 Udine, proprio grazie al rifacimento di tre quarti dello stadio e al riammodernamento della tribuna coperta sotto l’arco, era stata per due volte la casa dell’Italia per le gare con Liechtenstein, l’11 giugno del 2018 e il 23 marzo del 2019 per le qualificazioni europee contro la Finlandia. Non solo: pochi mesi dopo il Friuli avrebbe ospitato le fasi finali dell’Europeo Under 21 compresa la finale tra Spagna e Germania con la vittoria per 2-1 degli iberici.
Sull’argomento abbiamo chiesto il parere del sindaco di Udine Pietro Fontanini che, da un lato non ha nascosto la sua amarezza, e dall’altro spera che si possa trovare ancora una soluzione che permetta di inserire Udine nelle dieci città che possano ospitare Euro 2032. «Sono sorpreso per questa decisione – le parole del primo cittadino di Udine –. Il Friuli è uno stadio modello. Se non è stato considerato perché non ha una capienza minima di 30 mila persone, bisognerebbe rivedere certe norme. In questo modo, inoltre, si esclude una zona geografica meritevole di essere sede degli Europei anche per la grandissima tradizione calcistica del nostro territorio».
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