La Curva Nord si gode un’Udinese da urlo, il finale contro la Roma è con gli olè: «Non sarai mai sola»
Dalla paura per il siluro di Dybala alla gioia per il gol di Udogie, la festa bianconera sugli spalti

UDINE. Coda per strada, calca fra i seggiolini, in ogni settore. L’estate sta finendo? No, si è solo spostata allo stadio. Al Friuli, teatro del match fra Udinese e Roma. Al posto degli ombrelloni bandiere. L’arbitro? Il guardia spiaggia, o terreno di gioco, che dir si voglia. Quello in cui Dybala, in avvio, fa prendere subito un bello spavento ai tifosi di fede bianconera. Quando il match, da qualche minuto, è cominciato anche sugli spalti.
Le due curve si affrontano a viso aperto, ma a sfondare per prima è la Nord. Con Udogie, al 5': il gol è una dose inaspettata di benzina nelle ugole, ancora fresche, dei supporter della Zebretta. Che cantano, applaudono al giro palla di Pereyra e compagni. Un principio di blackout, intanto, rabbuia ulteriormente la serata del popolo giallorosso in Curva Sud.
Si spegne il maxi schermo, pure il cronometro. Il tempo, però, lo tengono gli ultras. Prendendosela inoltre con l’arbitro Maresca, quando il fischietto partenopeo invita Silvestri ad accelerare la ripresa del gioco. La gara corre al ritmo imposto dai ragazzi di mister Sottil. Deulofeu sfoga la tensione invitando la sua gente a mantenere alto il volume. Il volume, in risposta, cresce. Assume toni assordanti, commoventi, al 2-0 firmato Samardzic. «Non sarai mai sola», urlano i Rizzi.
Non è sola l’Udinese, lotta assieme al suo popolo. Fino alla fine. Ecco, fine. Proprio la parola che il Tucu Pereyra mette, di fatto, sulla partita con la rete del 3-0. La torcida bianconera inizia dunque a scandire i passaggi dei propri beniamini a suon di «Olè».
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