La delusione dell’Asu dopo l’addio di Alex «Una sola grande assente: la riconoscenza»

Il presidente Nutta: «Dopo 10 anni di sostegno tecnico ed economico voleva andarsene? Legittimo, ma non così» 
Alessia Pittoni

l’intervista



«Siamo molto dispiaciuti perché nelle parole di Alexandra non si avverte un minimo di riconoscenza per i dieci anni in cui l’abbiamo sostenuta a livello economico e tecnico, mettendo a sua disposizione tutto il supporto possibile. Adesso è facile scommettere su un’atleta del genere; dieci anni fa nessuno, tantomeno la Federazione, poteva farlo. Diciamo che ci saremmo aspettati una conclusione migliore».

Non si fa attendere la replica del presidente dell’Associazione Sportiva Udinese, Alessandro Nutta, all’intervista pubblicata ieri sul nostro giornale ad Alexandra Agiurgiuculese. L’aviere dell’Aeronautica Militare e stella della ritmica italiana, che oggi compie ventun anni, infatti, ci ha confermato di aver lasciato Udine e l’Asu, con la quale resta tesserata, e di voler proseguire a Desio la propria carriera, senza dedicare un pensiero al club o alla sua allenatrice e mentore Spela Dragas.

«Comprendiamo che Alexandra potesse avere bisogno di nuovi stimoli – prosegue Nutta – e, se ce ne avesse parlato, avremmo trovato un accordo senza difficoltà, come successe anni fa con la fiorettista Margherita Granbassi. Non abbiamo mai messo i bastoni fra le ruote a un atleta che avesse necessità di cambiare il proprio percorso per migliorarsi. Quello che discutiamo è il modo. Abbiamo cercato diverse volte al telefono Agiurgiuculese a fine estate ma non siamo mai riusciti a parlare con lei. A quel punto ci siamo dedicati ancora di più alle nostre giovani promettenti che, parallelamente ad Alexandra, abbiamo cresciuto in questi anni».

Un altro nodo da sciogliere riguarda il campionato di serie A. La ginnasta ha infatti affermato di non essere vincolata con l’Udinese e che «se volessi disputare la serie A sarebbe sufficiente che l’Asu concedesse un prestito». Di diverso parere il numero uno bianconero.

«Mi sono confrontato, ieri, anche con il presidente di Federginnastica – dice – che mi ha confermato che l’atleta è in capo all’Asu. Noi, come previsto dal regolamento, la convocheremo per la serie A e chiederemo, come abbiamo sempre fatto, il nulla osta all’Aeronautica Militare. Poi se lei vorrà gareggiare lo farà, se non vorrà gareggiare lo faranno le nostre ragazze».

Il dispiacere di Nutta è anche per coach Dragas: «Le ginnaste come Alexandra diventano forti sicuramente grazie al loro enorme talento, ma anche perché c’è qualcuno accanto a loro che le fa crescere e offre tutto il supporto di cui hanno bisogno. Ci dispiace per Spela perché, per quanto un rapporto così intenso fra ginnasta e allenatrice possa essere di amore e odio, conflitto e passione, è un vero peccato che si chiuda così».

Ricordando gli anni di Alex in bianconero Nutta evidenzia come: «Con l’Asu è diventata campionessa italiana, ha vinto i Giochi del Mediterraneo nel 2018 ed è arrivata sesta ai mondiali di Baku nel 2019 conquistando la qualificazione olimpica. Ci aspettiamo che le gare che farà d’ora in poi ripartano da dove l’abbiamo portata noi per crescere ancora. Noi guardiamo alle nostre giovani promesse ricordando sempre che i tecnici, gli atleti e i presidenti passano, ma l’Asu rimane. Fra tre anni festeggeremo i 150 anni di storia della società, la nostra tradizione continua». —



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