La Gesteco si gode l’impresa: se gioca così può fare tanta strada

Quella contro la Fortitudo è la seconda vittoria consecutiva in uno scontro diretto playoff. Decisiv l’approccio 

Gabriele Foschiatti

La Gesteco Cividale è tornata, per festeggiare nel migliore dei modi il traguardo delle 200 gare nella sua storia. Dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia e il periodo buio che le aveva fatto seguito, i friulani al PalaDozza hanno dimostrato di essersi ritrovati. Dopo il successo sulla Valtur Brindisi è arrivata un’altra vittoria in trasferta, nel secondo scontro diretto consecutivo in chiave play-off, contro una Fortitudo Bologna che in casa aveva perso 2 sole volte.

Vittoria da grande squadra

La Gesteco ha approcciato alla perfezione il match. Per rallentare la Effe occorreva “gettare sabbia negli ingranaggi” e far circolare la palla “per non farsi strozzare dalla loro aggressività e fisicità”, parole di Stefano Pillastrini. Non è un caso Cividale che abbia sbandato proprio quando degli errori in difesa – comunicazione sui cambi, transizione difensiva – e delle forzature in attacco hanno permesso agli emiliani di prendere fiducia e divampare (31-17 il parziale del terzo periodo).

Aver rimesso le cose apposto negli ultimi 10’, senza cedere alla pressione del PalaDozza, denota una forza mentale da grande squadra, capace di entrare sottopelle all’avversario ed esasperare il nervosismo di Gabriel – 4° fallo su Dell’Agnello è veramente senza senso – e Aradori, riducendo ulteriormente le rotazioni di coach Caja.

Protagonisti ritrovati

All’interno di una grande prova corale, un plauso va a due giocatori che erano mancati a lungo. In primis a Matteo Berti, il migliore in campo. Il suo impatto sotto le plance è stato determinante (7 rimbalzi dei 14 friulani nel primo tempo, 11 a fine gara di cui 5 offensivi), tanto in attacco quanto in difesa dove la stoppata su Mian nel finale è solo la punta dell’iceberg.

Sempre titolare nelle ultime settimane, Pillastrini lo ha aspettato e si è goduti 29’ (record d’impiego stagione) di altissimo livello contro Freeman che non è proprio uno arrivato l’altro ieri. La parola chiave ora è continuità, come per Martino Mastellari. 17 punti in 13’ per il bolognese (sponda biancoblu), con due preziosissimi break nel 2° (8 in fila) e 3° periodo (9 di 17 totali gialloblù, con lo zampino sui 2 falli che hanno estromesso definitivamente Aradori dalla partita).

Complice l’infortunio di Marangon – distorsione alla caviglia destra, ricadendo sul piede di Fantinelli; tempi di recupero molto soggettivi, potrebbe esserci già contro Milano – dovrà continuare così. 

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