La saga della famiglia Ferrara-Turel, tutti cestisti di cuore e di successo

PORDENONE
Ferrara a Pordenone non è conosciuta solo come città dell’Emilia Romagna, ma soprattutto come la famiglia più cestistica della Destra Tagliamento. Se poi a Ferrara aggiungiamo Turel goriziano di nascita, ma pordenonese d’adozione e per matrimonio, ecco completato il quadro.
La primogenita delle sorelle Ferrara, Anna, play del 1959, è stata la protagonista assoluta della promozione in serie B dell’allora Cis. La sorella Antonella, 1960, guardia, ha giocato nelle giovanili, la terza, Paola, guardia del 1964, è stata la più forte giocatrice mai uscita dal vivaio della città e solo un doppio grave infortunio al ginocchio le ha impedito di spiccare il volo in A1. Ha comunque giocato 12 anni tra Cis, Fantuzzi e Beretich, dalla serie C sino alle A2, e poi ancora in B a Casarsa.
«Ricordo – afferma – un 7 su 7 dall’arco dei tre punti e la trasferta a Priolo dove abbiamo disputato la partita decisiva per andare in A1: siamo partite in aereo alle 3 di mattina, giocato a mezzogiorno e nonostante tutto abbiamo perso solo di 2 punti. Eravamo un gruppo fantastico. Oltre a me, naturalmente, il mio quintetto ideale è con Fiorella Teoldi, Rosi Pivetta, Paola Lovisoni e Daniela Fabris».
Il marito Davide Turel, classe 1962, dopo i fasti della Postalmobili, ha contrassegnato il basket pordenonese per una decina d’anni. Tiratore straordinario, un attaccante come ormai non ne nascono più, aveva iniziato la carriera a Gorizia segnando 58 punti in una finale juniores passata alla storia contro Cantù, Antonello Riva ne fece 55, per poi debuttare ad appena 17 anni in A1 a Bologna contro la Virtus, realizzando 22 punti e militando 4 anni tra A1 e A2 prima dello sbarco in riva al Noncello. «Le partite che mi sono rimaste impresse – ricorda – sono due. Contro la Virtus Padova rammento che il loro coach, Gianni Trevisan, alla vigilia affermò che sapeva come fermarmi, non farmi segnare. Beh, realizzai 46 punti. Ne feci poi 50 contro Mestre. Tra tutti quelli con cui ho giocato, segnalo due quintetti: uno dei giocatori più esperti, cioè Elvio Pierich e Rino Punti, compagni anche a Gorizia, poi Carlos Mina, Egidio Delle Vedove e Angelo reale, uno dei ragazzi più giovani, Sandro Brusamarello, Diego Colombis, Luca Pupulin, Marco Spangaro e Alessandro Grion. Ricordo con piacere anche Corrado Vescovo, un genio a livello cestistico».
Dall’unione tra Paola e Davide sono nati due figli, che con simili geni non potevano che essere due campioni. Mirco, ala piccola del 1994, gioca in serie B a Piombino dopo varie stagioni anche in A2 in giro per l’Italia. Ha giocato diversi europei con le giovanili azzurre ed è stato campione italiano nel 3 contro 3. «Mirco – afferma il padre – ha preso dalla madre, è più riflessivo della sorella, è un grande difensore e quindi da me non poteva certo aver preso, ma anche talento offensivo a cui i coach hanno affidato molto spesso l’ultimo tiro. Che lui ha quasi sempre messo». Anna, guardia del 2002, gioca in A2 con lo Sporting Udine e nel suo palmares c’è anche un titolo di campionessa d’Europa con la nazionale under 16. «Ha preso da suo padre – osserva la mamma Paola – la sua istintività, è completa tecnicamente e può giocare play e guardia ed è dotata di un ottimo tiro dalla grande distanza, come il papà ma anche brava in contropiede come me». —
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