L’Apu vince a Pesaro: la festa continua per l’Old Wild West

Udine, non paga della promozione, se la gioca alla grande al Palace. Senza Johnson, la banda di Vertemati trova Ambrosin (7 triple) e Da Ros on-fire

Antonio Simeoli

 

Vincere, a Pesaro, in infradito, con la serie A festeggiata in anticipo per tutta la settimana e contro una squadra affamata di punti. Signori, questa è l’Apu Old Wild West, squadra che per questo restrerà per sempre nel cuore dei suoi tifosi.Finisce 84-82.

Fa un certo effetto vedere i ragazzi di coach Vertemati, alla 80ª partita in bianconero, giocare a 6 giorni dalla festa promozione. Ci sono due partite da onorare, ci sono altri complimenti da prendersi a Pesaro e domenica in casa con Torino prima della festa. Libera di testa, contro la squadra di Leka in cerca di un buon piazzamento nei play-in, l’Apu, senza Johnson acciaccato, tiene botta, Primo quarto: 25-16.

Ecco Vertemati, il coach capolavoro racconta l’impresa dell’Apu
Coach Adriano Vertemati nella redazione del Messaggero Veneto

Ambrosin e Da Ros sono ispirati, Pesaro ha un silente Ahmad, troppo cavallo pazzo per fare la differenza alla lunga. Punteggio a elastico, all’intervallo è 48-38 con l’Apu che perde 10 palloni figlie della trasferta balneare.

Ma se sei la capolista, anche se hai già vinto il campionato, te la giochi. Anche in infradito. Rumba di triple, difesa e, a metà quarto, è parità: 57-57. Difesa, triple, contropiedi. Due punti perla da dietro il canestro di Da Ros e una schiacciata in transizione di Bruttini (con festa prolungata) regala 61-60, primo sorpasso. Fine terzo quarto: 65-65.

Il presidente Pedone e il piano dell’Apu per la Serie A: «Un progetto sostenibile e ambizioso»
Il presidente dell'Apu Alessandro Pedone (al centro) festeggia la promozione dei suoi. foto Petrussi

E i 5 mila del Palace non gradiscono. Incredibile, gli ospiti hanno più intensità. Il pubblico fischia. E la capolista va con un Ambrosin stellare da 6 triple. Sarà uno dei pezzi pregiati del prossimo mecato di A2.

Un arbitro si stira ed esce, Pullazi pure (ginochio). Udine manca un paio di volte il colpo del ko, col giovane Maretto Pesaro resta in vita. Pure grazie agli arbitri che fischiano un paio di cose folli. Ambrosin sorpassa con la settima tripla (25 punti), Caroti la vorrebbe chiudere a 31” dalla fine in modo folle addirittura da 9 metri. Troppo. L’ultima difesa dell’Apu è enciclopedica. Ruba Hickey, contropiede +3 a 12”, poi Alibegovic dalla lunetta. Sì, questa squadra ha fatto la storia.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto