Liquidato Rossitto, il sogno è Tedino
PORDENONE. Ieri, dopo sette mesi e mezzo, si è chiuso ufficialmente il rapporto tra il Pordenone e Fabio Rossitto. Un divorzio annunciato. Meno proclamato, invece, il nome del suo successore. Cominciano a esserci ora delle idee più chiare.
E quindi entra nel vivo la corsa per la panchina neroverde, con un sogno sullo sfondo: l’obiettivo massimo è Bruno Tedino, attuale ct della nazionale under 17, sotto contratto fino al 30 giugno e ufficiosamente confermato dai vertici azzurri.
Difficile convincerlo a rinunciare a Coverciano. Se non ci si dovesse riuscire, i papabili sarebbero Ezio Glerean, “guru” ai tempi di Bassano e Cittadella, e Adolfo Sormani, ex Alto Adige ed ex giocatore neroverde. Nomi di un certo livello, che danno la sensazione di un ripescaggio nel quale la società crede sempre di più.
Lo scenario. Già, perché alcuni tecnici in caso di serie D non vengono neppure presi in considerazione. E neppure loro valutano l’ipotesi Pordenone. Attualmente, dunque, ci sono contatti con Sormani e Glerean. Quest’ultimo ha già parlato con la dirigenza neroverde: è legato al ds Giorgio Zamuner, suo giocatore ai tempi del Sandonà.
Piaceva, ed era andato a colloquio, anche la scorsa stagione. Lui salirebbe in sella molto volentieri in Lega Pro. Il problema: è fermo da un lustro. Un’eternità, dal punto di vista calcistico. Sormani invece è inattivo da poco, seppur reduce da un esonero all’Alto Adige.
Al Bottecchia perse 2-0, lo scorso aprile. Ko che, di fatto, sancì la sua fine a Bolzano. Tuttavia quella squadra giocava bene. Un 4-3-3 spumeggiante, con i difensori centrali che azionavano la manovra. Piace molto a Marcelo Mateos, uomo del presidente Mauro Lovisa. Il quale ha una notevole influenza sull’imprenditore di Rauscedo.
Il colpo. Parallelamente a questi due, c'è il sogno, Bruno Tedino, mai così concreto come in questo momento. A breve il colloquio con Lovisa e Zamuner, che conosce da tanti anni: potrebbe essere quello decisivo.
Per un progetto legato ai giovani sarebbe perfetto. Conosce il pianeta “under” italiano a menadito, ha contatti in tutta Italia. E' un gran lavoratore e ha una straordinaria preparazione. Inoltre abita a due passi dal De Marchi.
Lovisa lo vuole a tutti i costi, si è mosso celermente su di lui e sembra avere gli argomenti giusti per strapparlo all’azzurro. In primis, la categoria.
Di certo Tedino in D non vorrebbe tornare: ha dovuto lavorare 4 anni tra San Donà e Jesolo – dopo la prima esperienza in neroverde e altre in C – per riportarsi ad alti livelli. Comprensibilmente ora chiede una notevole serie di garanzie e il Pordenone sembra pronto a dargliele.
Difficile a questo punto che escano altri nomi. Da stabilire le tempistiche, considerato che, per quanto riguarda il ripescaggio, si saprà qualcosa di certo solo a metà del mese prossimo.
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