Lobo dell’orecchio staccato durante una mischia a rugby Chesani ancora senza scuse



Della vicenda capitata a Marco Chesani, il giocatore di rugby cui fu staccato con un morso il lobo dell’orecchio destro nel corso della partita del campionato di rugby di serie C2 del 16 dicembre 2018 tra il Pedemontana Livenza e l’Oderzo Rugby, si è occupata ieri la popolare trasmissione televisiva “Affari Tuoi”.

L’atleta pordenonese è stato intervistato da Giancarlo Magalli, che ha ripercorso la vicenda, anche con l’aiuto dell’avvocato Leone, in collegamento dal suo studio per gli aspetti giudiziari. Il servizio è partito ricordando il più famoso morso del pugile Mike Tyson per approdare poi alle sorgenti della Livenza.

A pochi minuti dalla fine della partita, in occasione di una mischia ordinata (la fase statica del gioco in cui gli atleti si contrastano con la spinta per conquistare la palla), il diretto avversario di Chesani, approfittando del collassamento della mischia, gli staccò il lobo dell’orecchio destro con un morso. La giustizia sportiva condannò il giocatore del Rugby Oderzo Riccardo Fabris per l’atto violento con la sospensione e l’interdizione per 12 mesi e la vicenda approdò nelle aule del tribunale penale di Pordenone, dove si è tenuta da poco l’udienza preliminare.

«La cosa che mi ha ferito di più – ha commentato Chesani in diretta televisiva – non è stato il gesto antisportivo, gravissimo ma che può essere avvenuto per rabbia, quanto piuttosto la mancanza di assunzione di responsabilità». Nessuno ha chiesto scusa a Chesani, né il giocatore nè la società opitergina, che ha anche denunciato Chesani e chi commentò la notizia apparsa su Facebook (per la querela è stata chiesta l’archiviazione dalla procura di Pordenone). Il giocatore ha poi raccontato a Magalli come nel rugby non ci si faccia più male che negli altri sport e come il rispetto delle regole sia molto sentito e le sanzioni severe per chi le viola. Infine ha narrato come una quindicina di anni fa gli sia capitato un incidente involontario di gioco che lo costrinse alle cure mediche e di come il capitano dell’altra squadra si fosse preso un giorno di ferie per andare a trovarlo in ospedale. Chesani ha ricordato a tanti telespettatori in modo spontaneo ed efficace quale deve essere lo spirito dei veri sportivi attirandosi gli applausi del pubblico ed i complimenti di Magalli. Dalle istituzioni sportive nessun commento né di sostegno al giocatore e neppure di biasimo del gesto che, a distanza di due anni, fa ancora discutere a livello nazionale quando sarebbero bastate semplici e sincere scuse. —





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