L’Udinese corre ai ripari per l’erba del Friuli: sarà anche sintetica come quella di San Siro

L’ultima accusa da Mazzarri: «È un campo di patate». Sarà “cucito”, non rifatto, resterà naturale all’80%: obiettivo CR7
Udine 16 Settembre 2018. Calcio Serie A. Udinese-Torino. Dacia Arena campo di patate. Foto Petrussi
Udine 16 Settembre 2018. Calcio Serie A. Udinese-Torino. Dacia Arena campo di patate. Foto Petrussi

UDINE. Obiettivo CR7: tutto deve essere pronto per l’appuntamento di gala di sabato 6 ottobre, quando arriverà la Juventus del Pallone d’oro e il Friuli non può presentarsi spelacchiato come l’altra domenica contro il Torino, quando il tecnico Mazzarri – in un momento di lucidità – ha lanciato l’ultima accusa: «È un campo di patate».

Le telecamere non possono accendersi per mostrare a mezzo mondo un terreno indegno di uno stadio modello. Per questo a breve partirà l’operazione che trasformerà il rettangolo di gioco dell’impianto dei Rizzi in un campo non più del tutto di erba naturale.

Le conferme arrivano anche dalla società bianconera: «Due settimane fa Udinese ha sottoscritto un contratto con l’azienda Engie Program per affidare la propria manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi della Dacia Arena e degli impianti di allenamento del Bruseschi – ha risposto in una nota il direttore generale Franco Collavino, interpellato dal Messaggero Veneto – . Questa scelta è stata operata per risolvere nel più breve tempo possibile il problema evidenziato sul campo da gioco e legato alla scarsa resistenza dell’apparato radicale del manto erboso, accentuato a seguito della torrida estate che ha creato problemi in tutti i campi del Nord Italia».

A dire il vero il campo del Friuli non è mai stato perfetto: nel 2016 Maurizio Sarri, corsaro con il Napoli, disse che la vittoria fu doppia perché ottenuta su un «campo indegno».

Allora l’Udinese, per evitare altre “bacchettate” da parte degli avversari, intensificò le sedute con lampade fotosintetizzanti, il cui bagliore attirava l’attenzione degli automobilisti che si trovavano a passare davanti accanto allo stadio di notte. Una soluzione tampone. A distanza di quasi due anni si può dire.

La mancanza di areazione, compromessa con la nuova conformazione “da salotto” dell’impianto può essere risolta solo come hanno fatto da più di qualche parte: da cui la scelta della Engie, società «che gestisce il manto erboso dello stadio Meazza e del Mapei Stadium» e alla quale «è stata affidata la ricostruzione del campo del Parma Calcio», ha spiegato ancora il dg Collavino.

In poche parole il campo non verrà rifatto. Almeno non come si intendeva in passato, quando venivano tolte le zolle e posato un nuovo tappeto erboso.

No, il Friuli sarà “cucito” con una sorta di filo sintetico, un’operazione che permetterà di sistemare il campo in tempi relativamente brevi grazie a uno speciale macchinario che, per esempio, ha permesso nell’estate 2017 di risolvere i problemi al Bentegodi dopo un concerto rock. Costo dell’intervento a Verona? Circa 250 mila euro per avere un manto all’80% naturale, come sarà allo stadio Friuli.

Qui si comincerà dopo la gara di mercoledì 26 con la Lazio: ci sono dieci giorni di tempo per arrivare pronti all’appuntamento con Ronaldo, a quello dell’11 ottobre con l’amichevole under 21 tra Italia e Belgio, al match del 20 con il Napoli.


 

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