Manicone anticipa la sfida di San Siro: «L’Inter senza Lautaro perde molto e l’Udinese sa far male alle big»
Il doppio ex ha vestito entrambe le maglie. Da addetto ai lavori (visto il ruolo di vice allenatore nell’Iran che sta affrontando le qualificazioni ai Mondiali). «Thauvin è pura qualità e si completa bene con Lucca: se il francese rientra i friulani non saranno un avversario facile»

«L’Inter deve stare attenta perché la prima partita dopo le nazionali è sempre la più delicata e Inzaghi avrà assenze importanti, Lautaro su tutte».
Antonio Manicone sceglie questa prospettiva per presentare la sfida di domenica 30 marzo al Mezza, tra l’Inter capolista e l’Udinese (calcio d’inizio alle 18), puntando dritto su fattori variabili e comunque influenti come possono esserlo le assenze e le scorie lasciate da quelli che chiama i Fifa days.
Lo fa da doppio ex che ha vestito entrambe le maglie, ma soprattutto da addetto ai lavori visto il ruolo di vice allenatore nell’Iran che sta affrontando le qualificazioni ai Mondiali.
Manicone, le nazionali hanno prelevato undici interisti e nove bianconeri, ma nel conto vanno messi anche gli infortuni di Lautaro e Sanchez. Chi sta peggio delle due?
«L’Inter, perché senza Lautaro i nerazzurri perdono molto. Quella del bomber argentino si preannuncia un’assenza rilevante e solo in parte ricompensata dal recupero di un Thuram che sta facendo la differenza».
In ogni caso sono problemi che confermano quanto le nazionali siano viste sempre con sospetto dai tecnici dei club...
«Le prime partite dopo i Fifa days sono sempre le più delicate anche perché i giocatori rientrano alla spicciolata, vanno valutati e soprattutto possono infortunarsi. Il gruppo squadra quindi non lavora al competo nella sosta e Inzaghi, se penso agli undici interisti, avrà poco tempo per preparare la partita con l’Udinese che è la più difficile del ciclo che l’aspetta. È la più delicata proprio perché Inzaghi è un allenatore esperto e sa quanto certe variabili possono influire sulla preparazione».
Sull’altro fronte c’è un’Udinese che aspetta ancora il recupero di Thauvin.
«Vero e la speranza per i bianconeri è che recuperi per San Siro. Il francese è pura qualità, è inventiva ed è anche bene assortito con Lucca, ragazzo che conosco molto bene anche perché mio figlio Tommaso lo assisteva fino a poco tempo fa e partecipò al suo passaggio all’Ajax».
A riguardo, Spalletti lo ha lanciato nella mischia nei due finali di gara incandescenti con la Germania, segno che Lucca ne ha fatta di strada...
«È stato il primo italiano a vestire la maglia dei lancieri di Amsterdam e in Olanda ci si aspettava di più da lui. Lorenzo ha molta autostima, crede molto in se stesso e adesso sta trovando la sua giusta collocazione. A mio parere ha bisogno di lavorare fisicamente e tecnicamente, ma sta crescendo a vista d’occhio».
Tornando a proiettarci alla sfida di San Siro?
«Credo che l’Inter giocherà molto accorta in difesa, dove le mancherà Bastoni, ma cercherà anche di sfruttare il primo quarto d’ora per indirizzare il risultato».
L’Udinese dove e come potrà mettere in difficoltà la capolista?
«L’Inter può andare in difficoltà solo se snobba la partita. È una squadra quadrata, di qualità, che corre e sa difendere e attaccare a pieno organico coprendo il campo col calcio relazionale che le ha dato Inzaghi. Dall’altra parte troverà un’Udinese che a Napoli e Roma ha dimostrato di saper uscire palla al piede e con punti da grandi stadi. Fuori casa, specialmente, sa essere compatta e aggressiva in modo intelligente perché sfrutta le proprie forze».
Un giudizio su Runjaic, tecnico straniero al primo anno in Italia?
«È molto positivo. Ha voglia di emergere e la società è con lui. Ha superato il momento di difficoltà e può costruire per fare il salto di qualità».
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