mattiussi tiene sulla corsa i suoi

UDINE. «Sarà una festa, ma sono sicuro che per ognuno dei ragazzi che scenderà sul campo del Friuli, questa partita avrà il valore di una finale, un evento che per molti di loro sarà irripetibile»....
Di Stefano Martorano
Udine 21 Aprile 2009. Conferenza stampa Udinese Calcio. Telefoto Foto Agency Anteprima
Udine 21 Aprile 2009. Conferenza stampa Udinese Calcio. Telefoto Foto Agency Anteprima

UDINE. «Sarà una festa, ma sono sicuro che per ognuno dei ragazzi che scenderà sul campo del Friuli, questa partita avrà il valore di una finale, un evento che per molti di loro sarà irripetibile».

Luca Mattiussi sintetizza così un’emozione lunga 90 minuti. Lui, l’allenatore della Primavera dell'Udinese, non solo esprime massimo rispetto per i dilettanti da affrontare oggi, ma riflette anche i sentimenti dei suoi ragazzi che sono nell’anticamera di un professionismo ancora tutto da conquistare.

Mattiussi, qual è il messaggio che deve arrivare in un’occasione come questa?

«Ci sono due aspetti da sottolineare, la festa del mondo dei dilettanti celebrata nel tempio calcistico della nostra regione e l’emozione dei miei ragazzi, non soliti a giocare al Friuli. Per tutti loro, indifferentemente, sarà un ricordo indelebile e siccome avranno addosso gli occhi di molti, tra addetti ai lavori e media, sono certo che l’atteggiamento sarà quello di una finale e non di un’esibizione».

Evidentemente si ricorda bene la partita dello scorso anno, nella quale rischiaste di essere rimontati...

«Certo che me la ricordo e so che anche i dilettanti di questa edizione sono belli tosti, ricchi di qualità. I miei ragazzi devono dimostrare che concorrere per diventare professionisti è un privilegio e un’opportunità che va guadagnata ogni giorno e dall’altra parte troveranno giocatori altrettanto bravi che magari questa opportunità non l’hanno avuta».

Per lei sarà anche l’occasione per proporre qualche nuovo giocatore?

«Vedremo i due fratelli Sarda, il terzino mancino classe duemila Elis e l’attaccante Edil, classe ’98. Arrivano dalla Svizzera e se tutto andrà bene saranno tesserati a gennaio».

Tuttavia, non mancano i nomi di richiamo... «Non voglio agevolare troppo il mio collega Franco Martin ma giocheremo con un 4-3-3 con Melissano, Garmendia e Sarda nel tridente in avvio».

Qualche vecchia conoscenza tra i dilettanti?

«Più di qualcuno e parto da Matteo Dal Cin, che è stato mio giocatore negli allievi della Sacilese. Ragazzo splendido, bravissimo tecnicamente e la Promozione gli sta stretta. Poi c’è Michele Ciriaco, che prima di arrivare alla Primavera dell’Udinese fu mio avversario nel Donatello, quando allenavo la Cometa Azzurra».

Qualche aneddoto?

«Ricordo che Andrea Racca era all’Itala San Marco e quando fu preso io e Lucio Bortolotti, ex dirigente dell’Itala, andammo a casa. Quella era un’Itala fortissima con Bassi, Matteo Scozzarella, ora al Trapani, Stabile e Andrea Paroni, oggi secondo portiere all’Entella».

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