Mazzarella vola a Tenerife Sogna la “Tercera division”

PORDENONE. Pordenone-Tenerife, sola andata. Scelta di vita, più ancora che calcistica, di un attaccante pordenonese che ha dispensato gol a grappoli sui campi della provincia: Carlo Mazzarella...

PORDENONE. Pordenone-Tenerife, sola andata. Scelta di vita, più ancora che calcistica, di un attaccante pordenonese che ha dispensato gol a grappoli sui campi della provincia: Carlo Mazzarella (classe '82), ex tra le altre di Azzanese, Sarone, Fontanafredda e Prata, sua ultima esperienza in terra naoniana prima dell'approdo al Città di Concordia (Promozione) nella scorsa stagione, in cui ha segnato 14 reti, risultando decisivo per la salvezza, ai play-out, della squadra veneziana. E ora la chance che non t'aspetti: vestirà la maglia dell'Atletico Granadilla, formazione dell’isola di Tenerife che milita nel campionato di “Tercera division” spagnola (di cui l'anno scorso ha vinto il proprio girone, perdendo i play-off per andare in Segunda B), la nostra attuale serie D.

Mazzarella raggiungerà oggi le Canarie e svolgerà tutta la preparazione estiva con i biancorossi (le maglie somigliano a quelle dell'Atletico Madrid), con ottime possibilità di essere tesserato per la stagione alle porte. «Prima vogliono giustamente vedermi all'opera – fa sapere Mazzarella –, ma sono molto fiducioso». Dai dilettanti friulani ai semiprofessionisti spagnoli. Un lungo viaggio, che ha avuto da tramite un avvocato che vive nelle Canarie, amico di una coppia di amici. «Sì – rivela l'attaccante – è nato tutto per caso. Ho una coppia di amici che vive a Tenerife e quando sono andato a trovarli, quasi per scherzo hanno chiesto a un loro amico avvocato di trovarmi una squadra per rimanere con loro». Detto e fatto. Qualcosa si era mosso già nei mesi scorsi. Il primo contatto risale a febbraio: provino con il Deportivo Marino, club di Arona, sempre nelle Canarie: l'impressione è ottima, ma a causa di problemi societari, l'affare salta. Allora si fa sotto l'Atletico Granadilla e per Mazzarella si aprono nuovi orizzonti. «Comunque vada, penso di rimanere lì – continua l'ex bomber del Prata –, qui a Pordenone mi è pure scaduto, dopo 8 anni, il contratto interinale in ospedale. Non è facile ricominciare a 32 anni, ma mi sono lasciato guidare dalla passione per il calcio e dalla voglia di provare una nuova esperienza. Non sarò da solo e già questo è un buon inizio».

E, se del caso, ci penseranno i suoi nuovi compagni di squadra a farlo sentire come a casa. «Là c'è una grande attenzione per chi arriva da altri Paesi. Già al tempo del primo provino, ricordo un clima speciale: come avessi giocato con loro da sempre». Allegria, cortesia, calore spagnolo per ricominciare in un nuovo “mondo”. A vivere e a segnare. (p.s.)

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