Melilla ex cestista si dà al calcio

Fa preparazione atletica ad allievi, esordienti e pulcini della Serenissima Pradamano. «Il basket è un mondo di sordi e ciechi, non posso chiamare dalla mattina alla sera i vari procuratori per allenare una squadra di pallacanestro»
Pradamano 18 Settembre 2013 USD Serenissima nella foto l' allenatore Giulio Mellilla TeleFoto Copyright Petrussi Foto Press / Bressanutti
Pradamano 18 Settembre 2013 USD Serenissima nella foto l' allenatore Giulio Mellilla TeleFoto Copyright Petrussi Foto Press / Bressanutti

UDINE. Giulio Melilla, 50 anni di basket praticato e 69 di età sulle spalle, si dà al calcio. L’ex capitano della Snaidero anni Sessanta - Settanta fa il preparatore atletico alle giovanili della Serenissima Pradamano. Ci porta anche la sua esperienza da insegnante di educazione fisica, oltre alla carica da abruzzese partito 17enne da Ortona a mare, già nazionale juniores, per giocare la sua prima serie A all’ex alunni Massimo di Roma nel 1961 - 1962.

«Siccome il basket è un mondo di sordi e ciechi – spiega Giulio – non posso chiamare dalla mattina alla sera i vari procuratori per avere una panchina. Avrei tanta voglia, però, di ritornare ad allenare nella pallacanestro». Invece, galeotta la festa dell’Unità a Pradamano, è nata l’occasione che non ti aspetti per un cestofilo, ma che Mellila ha colto al volo per non continuare a fare a pugni con la vita.

«Ho incontrato per caso Max Miani (allenatore degli allievi della Serenissima, ndr) – racconta – che per via di madre è nipote di Giovanni Grattoni, il cestista cormonese ex Reyer Venezia. Sapeva di me ed è stato il contatto per arrivare al nuovo presidente della Serenissima, dottor Giuseppe Piscitelli. Sentito che sono anche ex professore di ginnastica, mi hannno detto di dare loro una mano per la preparazione atletica. Così da fine agosto la faccio a tutta la categoria allievi, a esordienti e pulcini».

«Sono ritornato alle origini – dice entusiasta – all’aria aperta: a 13 anni a Ortona, infatti, con i salesiani giocavo a calcio, oltre che a basket. Forse avrei fatto meglio a fare il calciatore, si fa più carriera. L’importante, comunque, è fare sport».

E alla Serenissima sono contenti che Melilla prepari i loro giovani allo sport. «E’ una persona preziosa – dice Antonio Mollica, non più presidente dopo 18 anni – anche dal lato umano e fa la preparazione a titolo gratuito». «E’ una piacevole sorpresa», ribadisce Piscitelli da quest’estate erede di Mollica.

Melilla, comunque, tiene allenati in campetti udinesi anche virgulti del basket cittadino. E in cuor suo spera di riuscire a farlo anche con i suoi ultimi nipotini Leonardo, dicembre 2011, e Filippo, gennaio 2012. Giulio non sgarrare, se no il mondo del basket fa orecchie da mercante.

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