Molina e Ouwejan Gotti ora si ritrova con due armi in più
UDINE. La pazienza è la virtù dei forti, si dice. E Luca Gotti ne ha avuta parecchia con i suoi esterni e adesso ha dimostrato di poter contare anche sulle seconde linee nell’affrontare la volata finale di questo campionato, vista la risposta fornita a Parma da Molina e Ouwejan che al Tardini hanno disputato la ripresa, decisiva ai fini del pareggio finale ottenuto in rimonta. I (pochi) detrattori si attaccano spesso alle scarse rotazioni in termini di cambi durante i secondi tempi, ma proprio dalla gestione degli esterni e dai frutti che potrebbe raccogliere nel futuro immediato, si comprende che l’atteggiamento del tecnico di Contarina è ancora una volta all’insegna dell’equilibrio.
Quello tattico sul campo, nello di giudizio nel lanciare i giovani – soprattutto se stranieri – nel campionato italiano, dove la conoscenza dei meccanismi di gioco sono essenziali.
Le premesse
Il percorso affrontato dall’Udinese durante questa stagione per “scoprire” i suoi esterni racconta proprio questa storia. Perché bisogna ricordare che all’inizio, quando i punti arrivavano con il contagocce, Gotti ha dovuto fare i conti con l’assenza dell’elemento equilibratore, quello più duttile, il danese Stryger Larsen che fino alla partita d’andata con il Milan, praticamente un girone fa, ormai, aveva dovuto recuperare da un problema a un gluteo accusato durante la brevissima sosta estiva.
Morale della favola, per sostituire il numero 19 Gotti aveva scelto allora l’olandese Ter Avest, giocatore che aveva già allenato la stagione precedente e che – bisogna dirlo – ha dimostrato di non essere all’altezza della serie A, tanto che a gennaio è tornato in patria dopo la cessione all’Utrecht. Molina (oltretutto reduce da un lunghissimo lockdown in Argentina che lo aveva condizionato fisicamente) e Ouwejan hanno visto il campo molto meno, anche se l’ex Az all’inizio era stato provato per qualche spezzone da titolare, soprattutto per valutare le sue capacità.
I titolari
A novembre, quando si è trattato di stringere i denti, di badare al sodo per raccogliere più punti possibile e abbandonare una posizione inclassifica affettivamente pericolosa, il tecnico bianconero ha scelto per la continuità sulle fasce. Larsen a destra e Zeegelaar a sinistra, il 30enne di scuola Ajax che nella stagione precedente aveva fatto soprattutto panchina alle spalle di Ken Sema. La risposta? Positiva, anche se l’olandese può fare molto di più in termini di continuità di rendimento.
Il futuro
Adesso però è arrivato il momento giusto per sondare le alternative. Non si tratta di una “pianificazione”. L’agenda viene dettata dalle esigenze di squadra, visto che Zeegelaar con la Fiorentina sarà fuori per squalifica (al pari di Pereyra) e quindi Gotti sta meditando la mossa migliore. Per esempio Molina: l’argentino ha una gran “gamba”, come si usa dire in gergo, deve solo cancellare le ingenuità difensive, come quella con il Napoli, quando con il 90’ in vista concesse a Bakayoko di saltare indisturbato per il gol della vittoria.
Con Larsen dirottato a sinistra Molina potrebbe fare il titolare, altrimenti il danese se ne resterà a destra e Ouwejan avrà un’altra chance sulla fascia mancina. Ma nulla è scontato, il tecnico di Contarina è al lavoro, potrebbe anche rimettere Larsen di nuovo in difesa come nella ripresa al Tardini, quando giocarono siaMolina, sia Ouwejan. Chi dice che Gotti è scontato?
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