Motori: Italian Baja, quattro pretendenti al trono

Il principale favorito è Al Attiyah, ma attenzione a Vasilyev, Gadasin e al brasiliano Varela. Nelle moto fari puntati su Ruoso

PORDENONE. Ci sono un qatariota, due russi e un brasiliano: ebbene, non è l’inizio di una barzelletta, ma il poker – con relatività nazionalità – di favoriti per il trono dell’Italian Baja, prova italiana della Coppa del mondo fuoristrada.

I nomi: Nasser Al Attiyah (Mini All4 Racing), Vladimir Vasilyev (Toyota Hilux) e Boris Gadasin (G-Force Proto), Reinaldo Varela (Hilux). Si parte oggi con il super special stage. Per la ventiduesima edizione, si corre a giugno: un’incognita per i piloti, abituati a guidare sui greti del Meduna a marzo.

Auto. Il quartetto è definito, dunque. Ma leggermente davanti agli altri è Al Attiyah: primo al Baja 2008 e, soprattutto, vincitore dell’ultima Dakar. Ha un mezzo performante, la Mini, e ha l’obbligo di vincere, visto che nella classifica generale di Coppa del mondo si trova al secondo posto, a 35 punti da Vasilyev. Eccone un altro che lotta per il successo.

Il russo, su Toyota, si è imposto nell’edizione 2012 e ha inanellato un ottimo inizio di stagione. Al suo fianco il compagno di squadra, anche lui su Hilux, Varela, ristoratore brasiliano capace di vincere la gara pordenonese nel 2013. Staccato, o meglio definibile come mina vagante, Gadasin. Il russo di San Pietroburgo è quello che, tra i concorrenti, ha vinto più volte il Baja (2007, 2009 e 2011), ma nelle ultime gare pordenonesi è stato sfortunato, non riuscendo a graffiare. Conosce molto bene le prove: può giocare a suo favore.

Tra gli italiani, si segnalano Lorenzo Codecà, su Suzuki Grand Vitara, Elvis Borsoi (Ford Raptor) e, naturalmente, Miki Biasion, il pluricampione mondiale rally. Il vicentino corre con una Tubolare Vm e si testa in vista di un eventuale presenza alla Dakar 2016.

Moto, quad e camion. Un nome locale su tutti: Alessandro Ruoso, plurivincitore del Baja. Partecipa con una Yamaha 450 Yz e sa quali sono i segreti del percorso. Occhio però anche a Vanni Cominotto, su Husqvarna, che, pur essendo convalescente (è caduto al Baja di Sardegna), conosce anche lui a menadito le prove (è di Dignano).

Tra gli stranieri, provano a inserirsi gli spagnoli Oriol e Gilbert Escale, su Honda Crf 450, piloti di grande talento, ma a digiuno dei tracciati della gara pordenonese. Capitolo quad: dovrebbe essere lotta tra Ivan Argnani e Aldo Lami, entrambi su una Renegade di Can-Am, anche se il grande Franco Picco, leggenda della Dakar su moto, può dire la sua al debutto sul mezzo a quattro ruote. Tra i camion, infine, sarà gara tra i due unici partecipanti, ovvero Giulio Verzeletti e Giuseppe Fortuna, entrambi su Mercedes Benz Unimog 400.

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