Muriel non cancella un avvio da incubo FOTO

E Zielinski si divora il gol del pareggio a porta vuota
Luis Muriel of Udinese (L), scores the 2-1 gol during Italin Serie A soccer match between SS Lazio and Udinese, at the Olimpico stadium in Rome, Italy 25 August 2013. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI
Luis Muriel of Udinese (L), scores the 2-1 gol during Italin Serie A soccer match between SS Lazio and Udinese, at the Olimpico stadium in Rome, Italy 25 August 2013. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

ROMA. Un tempo da incubo, con Kelava a recitare il ruolo di Freddy Krueger in Nightmare, il “mostro” che spaventa tutti, compresi i compagni con i suoi non interventi. Una ripresa passata a sperare nel pareggio dopo il gol di Muriel, una speranza che evapora con una scarpata di Zielinski.

Ecco la notte dell’Udinese all’Olimpico contro la Lazio. Il turnover di Guidolin è stato profondo, un segnale che alla coppa, a una clamorosa rimonta per restare in Europa, il tecnico bianconero ci crede. Perciò, tralasciando il portiere, conferma soltanto la metà dei titolari visti in campo a Trieste nella gara d’andata contro lo Slovan, compreso Pinzi che quella sfida segnata dalla iella l’ha giocata soltanto per un’ora.

Dentro perciò Naldo, Pereyra, Badu, Pasquale e Maicosuel per riproporre comunque un 3-5-1-1 con Di Natale di punta, ma senza Muriel in assistenza. Il punto è che, avesse avuto una sfera di cristallo per prevedere il futuro, il Guido avrebbe dovuto sostituire un solo elemento: proprio Kelava.

Rispetto alla prima uscita di un certo spessore, nel corso dell’estate, quella di oltre un mese fa contro il Bayer, il portiere croato non è migliorato di un’acca. Lento tra i pali, incapace di dare sicurezza nelle uscite, Kelava è riuscito nell’impresa di subire quattro gol e un palo con cinque tiri nello specchio degli avversari tra i 90 minuti contro lo Slovan e la prima mezz’ora della gara di ieri con la Lazio.

Se a questo aggiungete il rigore provocato in modo ingenuo su Klose (trasformato da Candreva), capirete che è difficile fare i conti su quello che va o non va in casa Udinese, visto che già dopo 16 minuti il risultato era sul 2-0 per i biancocelesti, senza che questi facessero nulla di trascendentale.

Il gol di Hernanes? Bello. Praticamente a porta vuota, visto che bastava allungare la mano nell’unico mezzo metro di spiraglio per respingerlo o, almeno, toccarlo. No.

Kelava è arrivato in ritardo complicando i piani di una squadra che, nel primo tempo, si è dimostrata comunque in grande difficoltà nel momento della costruzione della manovra. Zero gol, ma anche zero tiri nello specchio per l’Udinese durante i primi 45’.

Non solo per questo Guidolin nell’intervallo ha deciso di proporre il colombiano per Totò: questo cambio era forse l’unico proposito del tecnico per la serata all’Olimpico in vista dell’euro-sfida di giovedì, cioè una staffetta salva polmoni tra i due attaccanti di spessore che si ritrova in squadra.

L’aria che si respirava ha fatto il resto e con le caratteristiche di Muriel là davanti l’Udinese è riuscita a dare almeno profondità alle ripartenze, giocate alle quali Maicosuel, nelle vesti di trequartista, non ha mai contribuito. E’ così, con la “gamba” di Muriel, che l’Udinese ha accorciato le distanze concedendosi mezz’ora per la rimonta.

Una speranza diventata quasi realtà dopo una decina di minuti, quando il Mago infila l’unica perla della serata rubando il tempo a Dias per servire Zielinski appena entrato al posto di Pinzi: pallone alle stelle, mentre il morale resta a terra.

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