Nel karate non si affondano i colpi per evitare i ko
udine
Nel karate, il problema del contatto è già stato affrontato, ma per un motivo meno subdolo di quello attuale e più traumatico. Intorno agli anni 70 infatti, vennero modificate le regole per evitare quelli che, molto frequentemente, erano dei veri e propri ko. E così il full contact prese la strada del la kickboxing, nel karate invece, fu deciso che i colpi, una volta superata la guardia, dovevano arrestarsi prima del bersaglio. Kumite, è il nome di questa specialità, che assieme alle forme del “Kata”, vedeva nei Giochi a Tokio la prima esperienza olimpica. «Nel karate ci si può anche allenare da soli – ha detto Michele Roiatti, tecnico e delegato udinese della Fijlkam – ma più che un privilegio, in questo momento, è uno sfogo che aiuta a sopportare l’incertezza. Sperando che finisca presto, il pensiero va chi non ce l’ha fatta e chi si trovano in prima linea. A lavorare per gli altri. In qualsiasi ambito». —
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