Nel pomeriggio le finali della Cornacchia world cup «Che gioia avere ripreso»

/ PORDENONE
La voglia di riprendersi dopo un anno e mezzo di vuoto è quella che si legge negli occhi di Tiziano Cornacchia. Il manager e padre della Cornacchia world cup per colpa della pandemia ha dovuto subire per la prima volta uno stop al torneo che ricorda suo padre, presidente del Csi di Pordenone, Ferruccio, di cui il prossimo anno ricorreranno i quattro decenni dalla sua scomparsa.
Il torneo attuale, recupero dell’edizione numero 39 che avrebbe dovuto disputarsi a Pasqua, si sta giocando con un numero di squadre ridotto, ma che arrivano da tutta Italia e una sola dall’estero, precisamente dal Portogallo, il Madeira femminile. È la formazione tra le altre cose che ha fatto vedere il volley migliore:nche se ieri ha vinto il girone di Porcia battendo proprio la Domovip per 3-2 ieri nell’ultimo match della prima fase. «Siamo felici – ha evidenziato Tiziano Cornacchia –, certo è un torneo diverso. Noto però una grande voglia di partecipare. Lo vedo negli atleti e atlete, in tutti i tecnici, nei dirigenti e nei volontari». Dal punto di vista tecnico non é un torneo minore. Il Porcia è riuscito a ottenere due vittorie nella prima fase per raggiungere una delle prime quattro posizioni. Volley Angels di Porto Sant’Elpidio nel girone B ha avuto ragione per 3-1 dell’Argentario nel big match e ha faticato con l’Euro School Trieste vincendo per 3-2.
Uniche squadre a punteggio pieno dopo la prima fase sono nel torneo uomini il Trentino e il Volley Treviso, cioè due potenze in campo giovanile nazionale. Trentino ha battuto per 3-0 Motta, Prealpi e Lube in un match che profumava di Superlega. Gli eredi Sisley hanno vinto per 3-0 su Lagaris e Verona e per 3-1 su Modena. Oggi finali per il terzo posto alle 11, quella femminile a Fagnigola, la maschile a Cordenons.
Finale donne alle 15 a Porcia, finale uomini alle 16 a Torre con relative premiazioni finali: sarà consegnato un riconoscimento al fotografo del Messaggero Veneto Michele Missinato, omaggio all’attività del padre Aldo, che fu tra i primi a fotografare per il nostro giornale il memorial Cornacchia. —
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