Nessuno sfottò, tanti cori: lo spettacolo del Carnera vestito a festa per il derby

Clima caldissimo al palasport per la partito tra Udine e Cividale. «Vertemati portaci in A1» è il canto finale con cui i padroni di casa festeggiano la vittoria

Simone Narduzzi
A sinistra i tifosi dall'Apu, a destra quelli di Cividale
A sinistra i tifosi dall'Apu, a destra quelli di Cividale

C’è una musica nuova, nell’aria, in città. A palazzo. Le note quelle dell’inno bianconero, fresco di release, l’atmosfera altrettanto inedita. Clima caldissimo, esito mai così incerto. Non c’è Davide contro Golia, in campo due squadre che lottano da settimane a braccetto. Abbracciate, sugli spalti, tifoserie opposte, sorelle. Agguerrite. E consce del valore assoluto di una vittoria sul futuro dell’intero campionato. In chiave promozione. Promosse intanto, e a pieni voti, le sponde avverse di fede cestistica, mercoledì 15 gennaio sugli scudi per doti canore e spirito sportivo. Nessuno sfottò, o quasi. I cori, ben distinti da ambo i lati, volti semplicemente a spingere i propri beniamini al successo.

«Noi vogliamo questa vittoria»: in quel “noi” il sentimento di migliaia di appassionati che si sono dati appuntamenti al Carnera, ognuno con le sue speranze, i suoi timori. «Udine, di base, parte un pochino favorita – il pensiero di Davide Galluzzo, supporter dell’Oww –, ma si sa che Cividale è sempre una sorpresa». Rota e Dell’Agnello gli uomini che più spaventano, il secondo, è noto, non proprio un beniamino da queste parti.

Sciarpetta bianconera al collo per Anna Battistella, in parterre. «Sono di Udine, tifo l’Apu. Ma sono anche friulana, per cui sostengo anche le Eagles. Ma speriamo innanzitutto di passare una bella serata». Le premesse ci sono tutte. Fra queste, la coreografia di casa, fatta di bandierine e fischietti. Seppur reduce da un piccolo malanno stagionale, quindi, Carlo Di Rito, punto di riferimento della tifoseria ospite, non ha voluto mancare all’appuntamento: «Siamo tranquilli, dopotutto non abbiamo niente da perdere. Vinca il migliore».

Il migliore. Nel primo quarto, a condurre è Udine, trascinata dalle triple di capitan Alibegovic. Cividale, sul parquet, insegue. Sugli spalti intanto, il Carnera è una bolgia. La gara scorre, la Ueb risale. Sciarpate, bandierine. Il volume si alza, assieme a uno striscione della Gioventù bianconera: «Al palazzo con il giuliano, allo stadio con il friulano. Dai brigata spazza via la tua strana ipocrisia». Nel mirino, forse, la Brigata Rualis, colonna della torcida ducale. Scaramuccia a parte, la serata, come da premesse, è corretta, piacevole. E diventa esaltante, per la gente del Carnera, man mano che l’Apu va in orbita, lanciata da Hickey. A vincere, così, è Udine. «Vertemati portaci in A1», canta la Gioventù. L’eco di questi due punti si sente ancora. In classifica, certo, ma anche ai Rizzi e dintorni. —

 

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