Nibali, quarto e felice: “Volevo finire così”

Lo Squalo respinge l’assalto dei rivali e alla fine appare felice: “Grazie al Giro e grazie ai miei tifosi”

Antonio Simeoli
Vincenzo Nibali al traguardo della Marmolada
Vincenzo Nibali al traguardo della Marmolada

MALGA CIAPELA. Quanto sembra ancora più bello quel che è accaduto ormai più di due settimane fa a Messina. La classifica del Giro d’Italia, prima della crono di Verona recita: 4) Vincenzo Nibali (Asdtana) a 7’57”, 5) Pello Bilbao (Bahrain) a 8’55”, 6) Jan Hirt (Intermarchè) a 9’07”. Nibali, annunciando il suo ritiro nella sua Messina l’11 maggio aveva detto di sognare un addio al Giro bello.

Magari non ha vinto la tappa che cercava, ma se non l’ha fatto è anche merito della sua classe. È rimasto in classifica con le unghie, ha dato spettacolo nella tappa di Torino, i big non gli hanno dato via libera. Ieri ha difeso il posto giù dal podio (Joao Almeida dell’Uae l’avrebbe forse preceduto senza il Covid) ha chiuso in bellezza sul Fedaia. «L’ho sempre odiata questa salita», ha detto. «Aver finito il Giro con un tappone difficile e aver mantenuto il quarto posto mi fa essere soddisfatto. Non era semplice rialzarsi e lottare fino alla fine, giorno dopo giorno le cose sono andate meglio. «Il mio Giro è stato emozionante, l’ovazione del pubblico è meravigliosa e non posso chiedere di più. Mi ha reso grande, devo dire grazie al Giro e anche all’Astana: essere tornato qui mi ha dato serenità mentale». Chapeau Squalo.

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