La notte dei fiaschi: Udinese travolta dal Milan, è la quarta sconfitta di fila
Gli errori a raffica dei bianconeri spianano la strada al Diavolo che vince 4-0 al Friuli. Maignan accolto dai fischi dopo quanto successo nella scorsa stagione, poi lo stadio lo applaude quando esce dal campo in barella

Doveva essere la notte di fischi a Mike Maignan, si è trasformata nella notte dei fiaschi dell’Udinese che si è arresa al Milan in modo imbarazzante, subendo due gol per tempo e completare così un poker: quattro sconfitte in altrettante giornate.
I dettagli fanno la differenza in Serie A e mai come questa volta questo vecchio adagio calcistico racconta la verità, al di là degli assetti tattici che ieri hanno avuto un impatto relativo sul risultato di una partita che voleva dire molto per tutte e due le squadre, indipendentemente dalla classifica.

Il Milan ha deluso, gli resta ancora la carta della Coppa Italia per accedere alle prossime coppe, visto che davanti le avversarie galoppano ed entrare tra le prime sei (al netto di eventuali bonus Uefa legati al ranking) è praticamente impossibile. Insomma, in campionato Conceiçao gioca «Solo per la maglia», come recitava lo striscione in Curva Sud, praticamente tutta presidiata dai tifosi rossoneri che ieri debordavano ben oltre il recinto del Settore ospiti.
L’Udinese, invece, arrivava da ben tre sconfitte di fila, contro Verona, Inter e Genoa, sconfitte pesanti perché arrivate dopo un filotto positivo che avevano di fatto suonare l’allarme sull’effettivo valore dell’intero complesso bianconero in questo momento segnato da assenze importanti: Thauvin, il leader dell’attacco, Sanchez e Davis.

Per cercare un vice, Kosta Runjaic ha spostato così Atta a ridosso di Lucca, con Lovric, Karlstrom e Lovric in mediana. In tutto nel quadro di un 3-5-1-1, dopo aver provato la via del 4-4-2 a Marassi con Bravo, una svolta consigliata dalla scarsa pericolosità a San Siro con il centrocampo a 5 ed Ekkelenkmp trequartista.
Una girandola di cambi disorientante forse anche per qualche elemento della rosa bianconera, non esattamente maturo dal punto di vista tattico. L’appunto non tira in ballo necessariamente l’età anagrafica, quanto piuttosto l’incapacità di interpretare i ruoli a seconda degli spazi. Prendete la “catena di destra”. Quel “tardone” di Ehizibue non riesce mai a trovare i giusti tempi di inserimento e alle spalle Kristensen paga spesso dazio.

L’errore fatale, tuttavia, lo commette Lucca. Innervosito dalla tenaglia difensiva e anche dalla spinta di Palvlovic ignorata dall’arbitro Sacchi a metà della prima frazione, il centravanti di Moncalieri retrocede fino alla trequarti difensiva per fare da sponda ma perde il pallone che, recapitato, a Leao porta al vantaggio bianconero a pochi minuti dall’intervallo. Per l’altra mazzata basta attendere pochi attimi. Punizione bianconera, pallone in area per le torri allontanato dalla difesa, Kristensen si accontenta del corner ma non si accorge che il pallone può essere raggiunto da un avversario che riparte. Da lì il corner sfruttato da Pavlovic per il 2-0.

Dopo l’intervallo si riparte con Maignan sotto la Curva Nord sepolto dai fischi, ma la vera salma è quella dell’Udinese che gioca solo a sprazzi e soprattutto a sinistra. Kamara cerca di proporsi e Bijol lo premia con un lancio in profondità sul quale Maignan esce a valanga scontrandosi con Pavlovic. Attimi di paura con il portiere transalpino a terra tramortito e subito trasportato fuori dal campo in barella (al suo posto in secondo Sportiello).

Scatta l’applauso e arriva anche ai “nemici” della Curva Nord. Si ricomincia e Runjaic decide di far partire la girandola di cambi, senza però pescare quelli giusti: era il momento giusto per far uscire Ehizibue, non Kamara che infatti esce poco convinto lasciando il posto a Rui Modesto.
A destra infatti l’Udinese continua ad essere in formato gruviera e da lì arriva il terzo gol del Milan in ripartenza. Per il quarto bisogna attendere l’ennesimo non fischio in area di Sacchi che non premia una serpentina di Atta, spostato al momento del tiro. Ripartenza e quarto gol.
L’Udinese vista contro il Milan è poca cosa: un gol nelle ultime quattro partite e una marea di errori. Meditate gente, diceva una vecchia pubblicità della birra. Sì, mancano birra, qualità e idee.
UDINESE – MILAN 0 – 4
UDINESE (3-5-1-1) Okoye; Kristensen (30' st Pafundi), Bijol, Solet; Ehizibue Lovric (19' st Iker Bravo), Karlstrom, Ekkelenkamp (30' st Payero), Kamara (19' st Modesto); Atta, Lucca (37' st Pizarro). All. Runjaic.
MILAN (3-4-3) Maignan (8' st Sportiello), Tomori, Gabbia, Pavlovic; Jimenez (28' st Sottil), Reijnders, Fofana, Hernandez (37' st Bartesaghi); Pulisic, Jovic (28' st Abraham), Leao (38' st Terraciano). All. Conceicao.
Arbitro Sacchi di Macerata.
Marcatori Al 43' Leao, al 45' Pavlovic; nella ripresa, al 29' Hernandez, al 37' Rejinders.
Note Ammoniti: Terracciano, Bijol per gioco falloso. Angoli 5-7. Recupero 1’ e 5’. Spettatori 24.214 (9.902 abbonati) per un incasso di 865.364,76 (118.334,76).
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto