La nuova Apu per la serie A: ecco le prime mosse
Si lavora a un budget da 5 milioni: Hickey resterà, tra gli altri 4 stranieri un paio di scuola slava

Finite, o quasi, le feste, all’Apu si comincia a pensare al nuovo capitolo di storia. La serie A2 ormai è il passato, da adesso si ragiona sulla A, senza il 2 vicino. Sono trascorse due settimane dalla promozione matematica, in casa bianconera c’è stato il tempo per fare i primi ragionamenti, anche perchè ottenere il salto di categoria a metà aprile, mentre gli altri stanno ancora sgomitando per un posto al sole, è un vantaggio da sfruttare nella delicata operazione di allestimento del roster 2025/2026.
Udine ha anche un altro vantaggio: sia il tecnico Vertemati, che ha addirittura prolungato il contratto sino al 2027, che il direttore sportivo Gracis sono saldamente in sella. Non servono manovre in tal senso, l’organigramma è bello che pronto e consolidato.
Budget
Fra un brindisi e l’altro, stanno già circolando le primissime indiscrezioni, con il budget da stanziare come punto di partenza di ogni operazione. Si parla di circa 5 milioni di euro, in linea con dirette concorrenti come Treviso e altri club che stazionano nella zona appena dietro ai posti play-off di serie A.
È ovvio che lo sbarco nella massima serie debba essere accompagnato da un sano realismo, il primo obiettivo dovrà essere il consolidamento in A. Il derby con Trieste sarà come sempre argomento di discussione, ma è bene sapere che tra le due realtà regionali c’è una forbice di circa 3 milioni, dato che sono circa 8 quelli a disposizione del team triestino.
Americani
Che si opti per la formula 5+5 (più probabile) o per il 6+6, la permanenza di Anthony Hickey a Udine dovrebbe essere fuori discussione. Coach Vertemati è stato eloquente in tal senso in occasione della visita al nostro giornale, il presidente Pedone stravede per il play del Kentucky, il giocatore vuole restare: tutto fila.
Ci saranno da fare delle riflessioni su Xavier Johnson, più che altro dal punto di vista tecnico-tattico. Nel 2022/2023, con la neopromossa Verona, l’ala californiana non sfigurò in serie A: 9,6 punti e 3,7 rimbalzi di media a partita, giocando 23,6 minuti. Non è escluso che si schiudano le porte per una sua permanenza a Udine. Poi il piano è di portare un paio di stranieri di scuola slava e non solo a stelle e strisce.
Italiani
Il tema più spinoso riguarda giocoforza il pacchetto tricolore del roster attuale, per una questione numerica. Le regole impediscono di tenere tutti, ma non è questo l’unico bandolo della matassa. Tutti gli italiani dell’Apu possono vantare un curriculum infarcito di promozioni, sin d’ora club di A2 stanno sondando il terreno tramite gli agenti degli atleti.
Le cifre per gli italiani sono lievitate già lo scorso anno (eloquenti i casi di Monaldi, Fantinelli, Imbrò e di altri play italiani), figurarsi ora che l’Apu ha ribadito quanto sia importante mettersi in casa giocatori con propensione a vincere. Questo significa che per molti giocatori si prospetta un bivio: giocare meno in serie A, ma togliersi lo sfizio di essere nella categoria regina, oppure fare la “star” in A2 (con compensi a sei cifre) in un club ambizioso. In questo momento nessuno può dirsi sicuro della conferma, specie se, come si sussurra, per restare venga richiesto uno stipendio ritoccato verso l’alto (per la legge di mercato, sempre a sei cifre).
Iris Ikangi, per le sue qualità di difensore, può essere considerato quello con le maggior chance di conferma. Non è così sicura la permanenza del capitano Mirza Alibegovic, per cui è pronta la fila fuori dalla porta, con la Fortitudo Bologna di papà Teoman come interlocutore privilegiato. Il figlio d’arte, inoltre, non ha mai nascosto le proprie simpatie per l’aquila scudata.
Matteo Da Ros, Lorenzo Caroti, Lorenzo Ambrosin e Rei Pullazi sono giocatori spendibili per il secondo quintetto, per non usare l’antipatico termine “riserve”: valutazioni in corso.
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