Okaka al Fenerbahçe: il centravanti spinge per andare in Turchia e l’Udinese alza il prezzo

La punta solleticata dall’ingaggio, l’offerta del club però è bassa anche perché la partenza richiederebbe un innesto di spessore

UDINE. Nel giorno della cessione al Verona di Antonin Barak, anticipata giovedì 17 dal Messaggero veneto, in casa bianconera ha tenuto banco soprattutto la trattativa in uscita per Stefano Okaka, il centravanti di Castiglione del Lago entrato nei radar del Fenerbahçe, il facoltoso club turco che dopo avere ceduto Vedat Muriqi per 18 milioni alla Lazio, a Roma ha fatto shopping sulla sponda giallorossa, chiudendo per Diego Perotti, portato sul Bosforo grazie a un contratto di 2,5 milioni di euro per tre stagioni al giocatore, oltre ai due milioni e mezzo di euro versati per il suo cartellino alla Roma.

Attenzione alle cifre di questo affare, perché grosso modo sono le stesse che i turchi hanno proposto anche all’Udinese, dopo avere ottenuto il gradimento del numero 7 bianconero a cui è stato offerto un ingaggio senza dubbio superiore al milione e centomila euro che Gino Pozzo gli ha garantito col contratto firmato lo scorso settembre e in vigore fino al giugno 2022.

Sembra che il Fenerbahçe abbia infatti ammaliato Okaka, strappandogli un sì anticipato, con un’offerta molto allettante, sulla falsa riga di quella che ha convinto il trentaduenne Perotti, anche se in realtà c’è ancora discordanza sulla modalità di ingaggio, visto che dalla Turchia sono rimbalzate voci che parlano di 850mila euro annui più bonus, compresi in un triennale, fino a 3 milioni più bonus a stagione, per due anni.

Il trentunenne Okaka avrebbe quindi già dato il suo assenso al trasferimento, un’operazione che invece l’Udinese non intende assolutamente fare a meno di 9 milioni di euro, che sono di gran lunga una cifra superiore ai 5 a cui si è spinto al massimo il Fenerbahçe.

La distanza tra la domanda e l’offerta quindi è ancora distante, con Gino Pozzo che non intende privarsi del suo attaccante per una cifra inferiore a quella richiesta. Ecco perché è bene andare coi piedi di piombo su una trattativa che inevitabilmente implica anche un piano B, nel caso in cui andasse in porto.

Il tempo da qui alla fine del mercato non manca, è vero, ma un’Udinese senza Okaka aprirebbe anche a una problematica tecnica e tattica per Luca Gotti, costringendo il club a mettersi alla ricerca di una punta con le stesse caratteristiche dell’ex Watford, oppure potrebbe anche comportare una svolta tattica, scegliendo di giocare con una sola punta (Kevin Lasagna) e due attaccanti più rapidi e manovrieri alle spalle; Fernando Forestieri potrebbe essere uno di questi, magari con Nacho Pussetto, che attende in panchina a Watford, sulla stessa linea di trequarti. Senza poi dimenticare che nel parco attaccanti Lukasz Teodorczyk è in uscita, ma ci sono sempre Ilija Nestorovski e il bosniaco Riad Bajic, prima punta “di peso” che potrebbe anche restare. Intanto, a proposito di attaccanti, Felipe Vizeu ha rescisso il contratto con i russi dell’Akhmat Grozny, dal cui prestito sarebbe dovuto rientrare a fine dicembre.

Vizeu, che ha un contratto con l’Udinese a scadenza giugno 2023, ptrebbe accasarsi in Brasile al Coritiba. Cerca sistemazione anche il maliano Aly Mallè, che sta valutando la proposta dell’Ascoli allenata da Valerio Bertotto.

Il tutto, mentre Barak ha detto sì al Verona, nell’ambito di un trasferimento a titolo definitivo mascherato da prestito, visto che la formula del riscatto obbligatorio porterà comunque 10 milioni di euro nelle casse dell’Udinese dopo il 30 giugno 2021. —


 

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