Old Wild West eroica, perde con Cantù solo al supplementare: finisce 102-110
Senza Johnson, Ikangi e Da Ros l’Apu va a un passo da una clamorosa finale di Coppa Italia. Esce dal PalaDozza a testa altissima

L’Old Wild West Udine esce dalla Coppa Italia, ma con 3 assenze pesanti e il capitano con la febbre, esce talmente a testa alta dal PalaDozza che da questa spedizione lampo crediamo avrà la spinta giusta per andare a prendersi la serie A.
Perché Udine perde al supplementare con Cantù 102-110, ma dimostra classe, carattere, alternative, imprevedibilità. Shakerate tutto e vi viene fuori un cocktail da capolista.
Clima fuori, pessimo, con l’allerta rossa e il rischio Coppa Italia a porte chiuse per tutta la mattina, dentro il PalaDozza clima freddino per la prima partita. Il centinaio di tifosi da Udine, quelli di Cantù non ci sono, qualche curioso bolognese e valanghe di pezzi grossi in parterre, su tutti il presidente della Fip Gianni Petrucci, quello della Lega Francesco Maiorana e quello della Fip Fvg Alberto Maria Camilotti, che si gode l’abbuffata di Friuli. «Ma l’Apu è dimezzata, speriamo», dice. Già. Oltre a Da Ros, Ikangi e Johnson in tuta, c’è anche capitan Alibegovic con la febbre.
I brianzoli sono grossi, talentuosi, ma Hickey e i suoi non ci stanno amperdere neanche una partita sula spiaggia. Fine primo tempo: 22-26. Udine non a caso guida la serie A2: è squadra vera, anche senza 4 giocatori e col baby trevigiano Pavan che vede già il campo, che se gliel’avessero detto una settimana fa avrebbe preso tutti per matti. I tifosi spingono, con un coro per ciascun dei loro beniamini, Udine ribadisce: se stiamo lassù eccolo il motivo.
Anche con uno faccia a faccia sull’Usa, 4 a zona e un attacco a briglia sciolta, il secondo quarto dell’Apu è super, con anche Pepe e Ambrosin in ritmo: 51-47. Ovvio, Cantù prende più rimbalzi, ma l’Apu tira un po’ meglio da tre (10 su 17). Mentre impazza la disco dance all’intervallo, un pezzo di storia dell’Italbasket a colloquio in parterre: Marzorati e Sacchetti. «Udine con Pedone e Cividale stanno facendo un grande lavoro», dice il presidente della Fip, Gianni Petrucci. Coach Lino Lardo con la sua Mali Pomilio, sommessamente: «Dai è l’anno buono per l’Apu».
Hickey riparte veleggiando e Udine è sempre lì a giocarsela. Valentini da tre regala il sorpasso (59-60) a metà quarto. Vertemati incita i suoi. Adesso la partita entra per l’Apu nell’ignoto con la spia della riserva accesa. Come reagiranno gambe e testa dei Pedone boys? Intanto baby Pavan classe 2008, se la gioca con Hogue. Tripla di Caroti, fallo, brivido: caviglia sinistra ko. Quello che non ci voleva.
A fine terzo quarto è 70-68 con un passaggio baseball di Hickey ad Alibegovic che vale il prezzo del biglietto. “Vi vogliamo così”, continuano quelli dell’Apu. McGee sente l’odore del sangue: 74-74 a 6’30” dalla fine e poi 74-79 un minuto dopo. Ma l’Apu, che naviga ben oltre l’ignoto, Bruttini e poi Pullazi fuori per falli resta in scia anche giocando con capitan Mirza pivot e Ambrosin ala, è lì. E sta lì fino alla fine: 82-84 a 2’19”. Pepe da tre, Valentini pure. Impassibili i 400 cividalesi arrivati. Ci criticheranno: ma che roba è? E lo scriveremmo anche a parti inverse, perchè sarebbe accaduto tristemente anche a parti inverse. Hickey: fa 33 con una tripla, 88-89 a un minuto dalla fine. Hickey: 35 punti per il 92-91 a 34” dalla fine. McGee sorpasso: a 15” Udine attacca per il sorpasso. Va in lunetta Caroti.Controsorpasso.
A 10” Cantù attacca per la finale: fallo di Caroti su Valentini da tre. Il play di Udine chiede la simulazione. Un libero solo a segno: 96-96. Overtime. L’Apu lo gioca in 6, senza pivot. Anche con tre fischi arbitrali a favore Cantù non può perderla. E infatti con Hickey in apnea non la perde anche se Udine non molla fino all’ultimo decimo di secondo. Finisce 102-110.
Ma è come se non la perdesse neanche Udine, che esce con i propri tifosi che cantano “orgogliosi di voi”, “salutate la capolista” e “Vertemati portaci in A1”, da stasera con una prestazione così paradossalmente vede più vicina la serie A.
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