Old Wild West, tour in 5 tappe per tornare a inseguire la Coppa

Giuseppe Pisano
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UDINE. L’Apu Old Wild West è pronta a riabbracciare il pubblico del Carnera e punta forte sul fattore campo per centrare il primo obiettivo stagionale, ovvero l’ingresso alle Final Eight di Coppa Italia. Per farcela dovrà arrivare al giro di boa del girone Verde fra le prime quattro: con cinque partite da giocare, di cui tre in casa, la missione è ampiamente alla portata.

IL CALENDARIO

I bianconeri possono contare su un percorso tutto sommato agevole, dato che da qui a fine andata attesa da un solo scontro diretto e da quattro gare contro squadre della fascia medio-bassa della graduatoria.

Si comincia domenica ospitando Mantova, squadra di valore ma falcidiata dagli infortuni e in striscia negativa da cinque turni, poi c’è il sabato sera milanese sul campo dell’altalenante Urania e altri due match casalinghi prima di Natale: al Carnera saranno ospiti la pericolante Trapani e la seconda in classifica Torino.

Proprio il recupero con la Reale Mutua rappresenta l’ostacolo più alto per la squadra di Boniciolli in questo ciclo di cinque gare, che si chiuderà a inizio 2022 sul parquet del fanalino di coda Orzinuovi.

LE RIVALI

La volata per l’ingresso alle Final Eight di Coppa Italia, al momento, è un affare per sette squadre. Cantù comanda con 16 punti, Torino segue con 14, poi il gruppo con Udine, Pistoia, Casale e Treviglio a 12 e l’Assigeco a 10. Torino, Udine e Pistoia hanno una gara da recuperare.

La quota per staccare il pass dovrebbe attestarsi a 20 punti, ma potrebbero bastarne 18: con quattro vittorie nelle cinque gare da giocare, l’Apu sarebbe al sicuro. Occhio agli scontri diretti: bianconeri in svantaggio con Cantù e Treviglio, in vantaggio con Pistoia, Casale e Assigeco, da disputare il match con Torino.

AUTOSTIMA

Entrare nelle Final Eight di Coppa Italia non è un obiettivo secondario, come ad esempio la Supercoppa, per almeno tre buoni motivi. In primo luogo perché per arrivarci si passa per la regular season di campionato, dove non si può perdere terreno. Coach Boniciolli, anzi, ha già parlato di testa a testa con Cantù da qui allo scontro diretto del ritorno: quindi testa bassa e pedalare.

Secondo motivo per non fallire l’obiettivo: l’idea di portare a casa un trofeo ingolosisce non poco l’ambiente. Il terzo motivo è il ricordo di quanta autostima generò la cavalcata di Cervia nell’aprile scorso, sino alla sfortunata finale a Pasqua con Napoli. È proprio il caso di riprovarci.

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