Paganin: «Con l’Inter le speranze legate all’impatto fisico»

Un doppio ex analizza la gara secca di domani sera contro i nerazzurri «Devono incastrarsi diversi aspetti affinché Runjaic possa ottenere un risultato positivo»

Alberto Bertolotto

L’Inter ha da poco superato per 6-0 la Lazio. La gara di domani sarà molto complicata per l’Udinese, per quanto la squadra di Inzaghi si possa presentare con le seconde linee.

La fisicità dei bianconeri, il fatto che in passato i friulani in passato hanno creato difficoltà ai nerazzurri e che alcuni calciatori possano a San Siro rivelarsi una sorpresa regalano delle chance al gruppo di Runjaic.

È questa la chiave di lettura che dà all’impegno del Meazza della Zebretta Antonio Paganin, uno dei molti doppi ex della sfida, che con i milanesi ha vinto due volte la Coppa Uefa.

Paganin, l’Inter è tornata il rullo compressore ammirato la scorsa stagione. È una “mission impossible” quella che attende l’Udinese?

«Vista la striscia positiva dei nerazzurri, le speranze non sono molte. Tuttavia l’impatto fisico che i friulani hanno sul match può permettere loro di rivaleggiare con l’Inter. Non solo: in passato i bianconeri hanno creato difficoltà ai milanesi. Va detto tuttavia che in un incontro dagli alti contenuti tecnici come sarà quello del Meazza devono incastrarsi diversi aspetti affinché la formazione di Runjaic possa ottenere un risultato positivo: serve disputare una prova perfetta e l’Inter deve risultare un po’ sottotono».

È di fatto uno schema che accompagna le partite con le big del campionato.

«Noto che il gap tra le prime cinque-sei squadre della serie A e i team che occupano posizioni di metà classifica è sempre più ampio. Lo dimostra anche il buon comportamento delle nostre formazioni nelle coppe europee. A ogni modo l’Udinese si presenterà al Meazza senza particolari pressioni, con un allenatore che sfrutterà tutta la rosa a disposizione visti gli infortuni: in queste situazioni possono uscire delle sorprese che magari pochi si immaginano. Una gara così è l’occasione giusta. Di certo non bisogna forzare il recupero di alcuni elementi per quanto l’impegno sia prestigioso».

L’Udinese in campionato si sta rivelando forte con le avversarie del suo livello, ma fatica con le big.

«Vincere con le rivali alla propria portata è un grande segno di maturità, se l’obiettivo è come in questo caso difendere il proprio posto in categoria. Con le grandi è difficile rivaleggiare e lo si è visto col Napoli, una squadra le cui qualità sono emerse nel corso dei 90 minuti. Gli azzurri sono a tutti gli effetti un gruppo che può puntare allo scudetto, non solo ad arrivare tra le prime quattro. L’Udinese con un avversario di questo rango ha comunque disputato un ottimo primo tempo».

Alcuni errori nella ripresa, tuttavia, ci sono stati: come giudica da ex difensore il gol dell’1-1 e la successiva autorete di Giannetti?

«Sul gol del pareggio si è vista un po’ di ingenuità: i centrali avrebbero dovuto posizionarsi tra pallone e giocatore. Poi la strapotenza fisica di Lukaku avrebbe magari avuto la meglio, ma almeno avrebbe fatto più fatica. Le autorità fanno parte del caso, la rapidità del gioco è tale che arrivi all’ultimo e può uscire una situazione come quella di sabato scorso».

Tra i calciatori dell’Udinese sinora si sono messi in luce Lucca e Davis. Cosa ne pensa di loro?

«Lucca ha potenzialità enormi, può fare ancora meglio. Su Davis non mi stupirebbe se una big a fine stagione bussasse alle porte dei bianconeri: a mio avviso può essere un attaccante che entra nella rotazione di una squadra che gioca le coppe europee».

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