Palumbo (Apu) sul parquet con motivazioni supplementari: «Sto bene, voglio battere la Fortitudo»
Il giovane play dell’Old Wild West è un ex della Effe domenica al Carnera: «A Bologna un’esperienza breve ma intensa»

Tra i tanti ex della sfida fra Apu e Fortitudo ce n’è uno che, domenica 6 novembre, avrà motivazioni supplementari. È Mattia Palumbo, playmaker romano classe 2000 arrivato a Udine in estate proprio via Bologna.
Con la “Effe” ha vissuto più anni in prestito che con la divisa biancoblù addosso, lo scontro diretto casca a fagiolo per dimostrare ai felsineri che forse non hanno creduto abbastanza in lui.
Palumbo, cosa ci racconta del suo periodo fortitudino?
«È stato un periodo breve ma intenso: ho potuto confrontarmi con giocatori di serie A e disputare una competizione europea (la Basketball Champions League, ndr).
Era il 2020/21, un anno piuttosto complesso. La squadra aveva degli obiettivi, non sono stati centrati. Non ho nemmeno potuto godermi il calore dell’ambiente Fortitudo, il Covid imponeva forti limitazioni e giocavamo a porte chiuse o con pochissimo pubblico».
Quell’anno ha giocato con coach Dalmonte, che ritrova domenica da avversario.
«Lo considero un tecnico preparato, metodico. È uno che punta molto sul controllo del ritmo partita, per questo dico che domani dovremo cercare di imporre il nostro».
Come vede la Fortitudo attuale?
«Credo sia una squadra costruita con grandi talenti individuali. In precampionato ha faticato, del resto è un gruppo assemblato in tempi brevi. Dobbiamo fare attenzione, perché la Fortitudo pur non essendo lunga come roster ha giocatori con punti nelle mani, esperienza e storia e può crearci molte insidie».
L’Apu come si presenta al big match?
«Vincere a Rimini è stato fondamentale, dopo il passo falso con Cento in una gara sfortunata: è stato un peccato giocarla con molte assenze dopo una vigilia complicata da tanti tamponi e dall’incertezza sul possibile rinvio.
Fermare subito la striscia negativa era importante, ora proseguiamo il nostro cammino: siamo in squadra con un’identità definita, ma dobbiamo lavorare ancora molto».
Lei ha saltato due partite per il Covid. Ora come sta?
«Mi sento molto bene, il virus mi ha preso in forma lieve. A Rimini non ero pronto per rientrare, ora sono reduce da una settimana tipo, pronto per dare una mano alla squadra».
Che partita prevede per domenica?
«Mi aspetto una gara molto fisica e intensa. Ogni possesso sarà importante per arrivare alla vittoria».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto