Pedone conferma l’Old Wild West, esalta Antonutti e frena su Ramagli

UDINE. Alessandro Pedone apre il dopo Micalich con i fuochi d’artificio. Rinvia a oggi l’annuncio del nuovo general manager, che salvo sorprese sarà il codroipese Gianluca Mauro (rumors danno in arrivo anche un altro ex Trieste come il team manager Marco De Benedetto), tranquillizza l’ambiente sulla partnership con lo sponsor Old Wild West, lancia Michele Antonutti come simbolo della squadra 2020/21 e frena sulla conferma di coach Alessandro Ramagli.
Un fiume in piena, insomma. Tanti i punti toccati dal presidente bianconero durante l’intervista concessa al nostro giornale, proprio mentre sul web ha ringraziato Davide Micalich con una nota ufficiale. «Sei stato per lungo tempo anima e cuore di questa società», sono le parole d’addio di Pedone all’ex giemme con cui ha affrontato tante battaglie.
Pedone, quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nel rapporto con Micalich?
«A oggi nessuno conosce il reali motivazioni che lo hanno spinto alle dimissioni. E come me, credo non le conosca il 90% del pubblico. Mi è stata raccontata, come a tutti, una “supercazzola”, ma nessuno dello staff l’ha bevuta. Essendo e restando un amico, credo gli si sia rotta la tensione agonistica. I fischi dell’ultima stagione non gli sono andati giù».
Non teme che questa vicenda porti a una disaffezione del pubblico?
«No, anche perché Davide è un uomo che ho sempre difeso, agisce d’impulso. Tanto unisce, ma tanto disunisce: un terzo della gente lo ama, un terzo lo tollera e un terzo lo odia. Spero che nel pubblico che lo ama prevalga lo spirito della bandiera e la stima verso chi continuerà a portare in alto i colori della città».
E se Micalich dovesse avviare un suo progetto cestistico? «Nella nautica si dice “Buon vento”. Tutto il pubblico, però, capirebbe che aveva in tasca un jolly che ha inteso spendere personalmente e non a favore del progetto di crescita che da nove anni inseguivamo in tandem».
Sono giorni caldi sui ripescaggi. Siete terzi nel ranking, la serie A è fattibile?
«Qualora avessimo ricevuto una chiamata prima del Covid-19 l’avremmo fatta a occhi chiusi. Mi sto sentendo quotidianamente con Petrucci e sto scandagliando le possibilità di avere un ulteriore grande sponsor nazionale per vedere se abbiamo la forza economica per approcciare la categoria. La serie A è un sogno che non abbandono facilmente. Purtroppo la dipartita di Micalich, nei tempi e nei modi, non favorisce un sereno approccio all’avventura».
Farete una serie A2 di che profilo?
«Sarà per tutti un anno di transizione, al netto di alcune squadre che stanno facendo un mercato sopra le righe (Scafati, Napoli, Tortona). Dobbiamo capire quanti saranno i mancati guadagni da botteghino e sponsor vari, vista la crisi legata al Covid-19. Pertanto, a mio avviso, cercheremo di sviluppare un bel gioco e di dire la nostra ai play-off».
Old Wild West rimarrà come main sponsor?
«Sì, al 110% sarà ancora il nostro main sponsor. Del resto ci lega un’amicizia trentennale».
Gli altri sponsor rimarranno al vostro fianco?
«Ci sarà una riconferma globale. Avremo lo stesso portafogli sponsor, nettizzato dall’effetto Coronavirus».
Come sarà il basket post Covid-19?
«Credo che sarà una stagione di passaggio, tutti si leccheranno le ferite e i progetti verranno spostati in avanti di un anno. Sarà così per Verona, Forlì e anche noi dovremo fare altrettanto. Se vinciamo meglio, altrimenti ci riproveremo l’anno successivo. Come ha detto Davide Micalich, “sarà una stagione da eroi”».
Antonutti sarà il simbolo della prossima Apu?
«Michele Antonutti è il cardine del progetto sportivo, l’uomo immagine della squadra e la bandiera del Friuli cestistico. Sarà il simbolo del progetto della stagione post Covid-19. La conferma arriverà nelle prossime ore, con un contratto importante».
Ramagli sarà ancora il coach?
«Stiamo seriamente valutando, ci sono altre candidature che da giovedì scorso si sono fatte avanti con vigore. Mi hanno chiamato direttamente sette coach. E senza il tramite dei procuratori. Quanto a Ramagli, il fatto che nelle interviste Micalich abbia più volte affermato di sentirsi con lui otto volte al giorno, mentre con me si sentiva una volta a settimana, non depone a favore di una sua seria candidatura».
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