Piubello ora anche arbitro di basket, con un sogno nel cassetto

UDINE. «Credo di avere quasi chiuso il cerchio. Oltre a pulire il parquet, e ho una foto in ufficio che lo prova, ho svolto tanti ruoli fra quelli del basket», dice di sè l’udinese Massimo Piubello, classe 1961, da sempre nel mondo dei canestri. Ed elenca: «Giocatore, dal minibasket con il professor Bloccardi a tutte le giovanili con la Snaidero fino all’esordio in serie A2 nel 1979 con la Mobiam del professor Guerrieri e di Mario Blasone».
Poi: «Allenatore, con la mia Wlm nel periodo dei grandi infortuni». Inoltre: «Dirigente dilettante di Fagagna, Virtus e Wlm; dirigente professionista a Gorizia con una promozione in A1, Verona e Trieste». Tuttora: «Organizzatore di eventi: dal mitico Bale tal gei alle ultime Summer league, passando per Grado basket e altre iniziative». Infine: «Responsabile dei campionati da quattro stagioni e da tre anche arbitro Uisp Udine».
«Mi manca di fare il preparatore atletico – chiosa Piubello –, ma mi posso vantare di avere lanciato nel professionismo Luigino Sepulcri, e il massaggiatore, ma essendo stato trattato dal leggendario Scolaro ho preferito non percorre quella via!».
Ora anche arbitro Uisp, dunque. Massimo, appese le scarpette al chiodo, si è rimesso in gioco passando dalla parte di chi spesso in carriera ha anche insultato, dato che non era certo un giocatore “facile”: «Ricordo che ho scansato la radiazione grazie a Guido Lizzi, che in una gara di un torneo estivo a Gemona mi fermò prima che aggredissi un arbitro».
Oggi, abbandonata dopo ben 15 anni la sua creatura cestistica amatoriale Wlm, si occupa, oltre che delle sue organizzazioni imprenditoriali, di coordinare il basket Uisp provinciale. Scendendo in campo da arbitro dà un messaggio a molti ex giocatori che con il fischietto potrebbero avere ancora soddisfazioni: «Fip e Uisp sono, a livello nazionale e giammai locale, ai ferri corti per il settore arbitrale. Dovrebbero invece fare squadra perché l’Uisp potrebbe essere serbatoio di crescita per i “grigi” ambiziosi. La Fip dovrebbe snellire burocrazie e passaggi di categoria per far fare carriera a chi conosce il basket avendolo praticato, sempre che tecnica e capacità siano di livello».
Si allarga: «Costi, burocrazia, mancanza di vere e proprie scuole per dirigenti e allenatori non aiutano il basket a rinascere. Ci si dimentica di grandi maestri, ma non si hanno giovani sostituti all’altezza. Bardini ha sospeso il Green coach 2014 e, come solo lui sa fare dopo il compianto generale, ha lanciato un grande messaggio che i più temo non abbiano colto».
«Nel 1998 – ricorda Piubello – ho visto un vecchio dirigente di Lega piangere in assemblea e asserire che si stava uccidendo la pallacanestro italiana. Aveva ragione e il presente lo dimostra, perché la colpa non è certo della crisi economica».
Ha fatto tanto, forse tutto nel basket, ma Massimo ha ancora un sogno nel cassetto: «Una scuola per dirigenti e allenatori a Udine con il mio amico Franco Ciani. Dato il successo che continua ad avere in giro per la penisola, dovrò aspettare ancora qualche anno. Ma lo aspetto, perché vorrei rendere ai giovani quanto i vecchi dirigenti mi hanno donato: la cultura sportiva».
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