Pordenone, mister Giampaolo applaude l’allievo Colucci

Serie C: il tecnico doriano ha avuto quello pordenonese come collaboratore. «L’impresa di Cagliari fa crescere il movimento»

PORDENONE. La trasferta di San Benedetto del Tronto è alle porte. Si giocherà sabato 2 dicembre, alle 16.30. Archiviata l’impresa di Cagliari, per il Pordenone il campionato rimane la priorità. I complimenti tuttavia continuano ad arrivare da tutta Italia e uno, prezioso, giunge da Genova, sponda Sampdoria, dove lavora il mentore di Leonardo Colucci: Marco Giampaolo.

Il tecnico doriano, qualificatosi anche lui agli ottavi di Tim cup schiacciando il Pescara, applaude il collega neroverde, suo vice a Cesena nel 2011. «Il Pordenone lavora in maniera seria e si vede: il risultato fa bene a tutta la serie C», è la sua opinione sull’opera dell’allievo.

Riflettori. Giampaolo ora ha i fari puntati addosso: al Doria sta coniugando bel gioco e punti, fa divertire i tifosi, lancia giocatori (Torreira su tutti) ed è al sesto posto in classifica, con sei punti di vantaggio sul Milan e una gara da recuperare. Tutti salgono sul suo carro, adesso, visto che i risultati sono riconoscibili facilmente, anche se l’allenatore nato a Bellinzona ha idee e talento da sempre, anche quando collezionava esoneri.

Del suo pensiero Colucci se ne innamorò proprio a Cagliari nel 2006-2007 e alcuni suoi concetti li ripropone fedelmente adesso nel Pordenone.

«Seguo la squadra perché è allenata da Leo – afferma il trainer della Sampdoria –, mio ex compagno prima (a Siracusa a metà anni 90, ndr), mio calciatore poi e infine mio collaboratore. Ne conosco le qualità, come uomo e come allenatore, e penso che la vittoria ottenuta a Cagliari sia un risultato salutare per tutta la categoria.

Quando le luci della ribalta si accendono – continua – su altri campionati rispetto alla A e alla B si scopre che c’è chi lavora in maniera seria e può contribuire alla crescita del movimento. Il Pordenone di Colucci ne è una dimostrazione».

Un complimento sincero e che fa capire la stima che intercorre tra i due, nonostante non lavorino più da molti anni assieme. Eppure si sono visti a Udine in occasione di Udinese-Sampdoria, lo scorso settembre, quando il tecnico dei ramarri andò a trovarlo assieme a staff e dirigenza alla Dacia arena.

Le idee. Colucci, dopo il “divorzio” da Giampaolo, ha scelto di continuare da solo il percorso da trainer. Ha rifiutato contratti molto più remunerativi come componente dello staff del tecnico di origine svizzera per la sua volontà di capo-allenatore: da lì la scelta di approdare nel settore giovanile del Bologna, dove ha guidato le formazioni allievi e Primavera.

Leo ha il fuoco dentro, vuole lasciare il segno nel mondo del calcio e lo si vede dall’esuberanza e dal cuore che ci mette quando allena la squadra: basta andare a vederlo sul campo ogni giorno per capire di che pasta è fatto. Alcune idee provengono da Giampaolo e si vede: la raffinatezza al potere.

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