Pordenone, possibile il ritorno allo stadio Bottecchia: addio prematuro al Tognon
L’assessore De Bortoli: «Sceglierà il club». Il nodo De Marchi e l’iter del nuovo stadio in città

PORDENONE. La rinuncia alla serie C da parte del Pordenone è ancora nell’aria. Difficile accettare il declassamento di una società che, sia pure tra mille vicissitudini legate soprattutto alla mancanza di uno stadio proprio, ha saputo riavvicinare tanti pordenonesi e che con l’avvento del Tognon sembrava sul punto di creare un importante “zoccolo duro” di appassionati al suo seguito.
«Sono dispiaciuto – è il commento del sindaco Alessandro Ciriani –. Ora spero nel male minore, che si eviti il fallimento e che la società trovi un posizionamento dignitoso in grado di preservarne storia, marchio e il suo autentico patrimonio, rappresentato dal settore giovanile».
Proprio la questione degli impianti sportivi torna di grande attualità: dove giocherà il Pordenone in Eccellenza (o, molto meno probabilmente, in serie D)? Non è certo fantasioso ipotizzare un ritorno al Bottecchia, anche se ciò comporterebbe un prematuro addio all’appena ristrutturato Tognon, costato 5 milioni di euro alla collettività.
«Bisogna però ricordare – afferma il sindaco di Fontanafredda, Michele Pegolo – che la spesa per la riqualificazione del Tognon non riguardava soltanto lo stadio per la serie C, bensì l’intera struttura e il suo efficientamento energetico. A breve sarà realizzato il secondo campo sintetico. Il Pordenone pagava circa duemila euro a partita e garantiva il mantenimento del manto erboso. Lo stadio lo userà chi ne avrà le potenzialità economiche».
Gli fa eco l’assessore pordenonese allo Sport, Walter De Bortoli: «Potrebbe giocare al Bottecchia o a Fontanafredda, vedremo che succederà, che tipo di domanda presenterà la società e chi sarà il presidente del club. Eventualmente ci metteremo al tavolo con gli Amici della pista, che gestiscono il velodromo. O magari si sceglierà il Tognon. Siamo in attesa di sviluppi».
Il Comune di Pordenone, intanto, tra qualche settimana presenterà lo studio di fattibilità del nuovo stadio in città. Progetto che andrà avanti, anche se ora, naturalmente, non c’è alcuna urgenza. «Con l’ultima variazione di bilancio – spiega ancora Ciriani – sono stati stanziati 10 mila euro per l’adeguamento dello studio di fattibilità , l’architetto Pedicini ha ricevuto da poco l’incarico. Il nuovo impianto è stato concepito come modulare, le sue dimensioni e i costi iniziali dipenderanno dalle esigenze».
E poi c’è il nodo del centro sportivo De Marchi. «La convenzione – ricorda il sindaco – scade a fine anno e andrà a gara. Il fatto che il Pordenone torni a essere una società sportiva dilettantistica può paradossalmente agevolarlo, l’amministrazione comunale non può dare in gestione strutture pubbliche a società di capitali private. È evidente che l’intera struttura sarebbe sovradimensionata per un Pordenone “ridotto”, quindi il club potrebbe prenderne una parte, mentre un’altra potrebbe andare ad altri sodalizi cittadini, anche per evitare il depauperamento dell’impianto». —
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