Pordenone, subito un tabù da sfatare
PORDENONE. Il Tamai va a Este, ed è una gara di possibile alta classifica. Ma oggi è soprattutto la giornata del Pordenone. I “ramarri” cominciano il campionato della consacrazione. Lo fanno a Montebelluna, sul campo campo (e l’avversario) storicamente più tosto.
In questi 5 tornei di serie D, i neroverdi non hanno mai vinto al San Vigilio: 3 ko e 2 pareggi lo score. «Siamo qui per sfatare la tradizione», carica Parlato. Già: se questo Pordenone è stato costruito per vincere, quella di oggi è già una bella ferifica da superare.
Vigilia. «Tranquillo, ma determinato». Così si definisce Carmine Parlato, che si rifugia in ragionamenti razionali. Ma la vigilia si fa sentire. Il trainer è stato chiamato per vincere, con lui i giocatori; e la giornata di ieri è stata emotivamente intensa, l’ultima di riposo prima di iniziare il cammino verso la serie C.
«Sì – afferma – e ho visto che qualcuno ci dà per favorito. Va bene così. Fa piacere, ci proviamo». La promozione, in effetti, manca da 11 anni: troppi. E chi c’era in campo, allora, a trascinare la squadra alla C2? Quel “Lele” Pasa, oggi allenatore propdio del Montebelluna.
Sfatare. Corsi e ricorsi storici, dunque, nonché una tradizione sfavorevole da sfatare per i neroverdi. Tante sonore batoste, con Bosi e Soncin. «Me l’hanno detto – afferma Parlato –. Non sarà facile riscattarsi, il “Monte” è una squadra giovane e con gamba. Ma serve il successo: partire bene è fondamentale».
La ricetta è indicata. Ma che Pordenone sarà? Non gioca dalla gara di Tim cup di 20 giorni fa. «Domani (oggi, ndr), non servirà essere belli, ma concreti. E questa squadra è pronta per esserlo».
Formazione. Idee chiare per Parlato, ma non per la formazione. Solo Stocco e Nastri sono sicuri di non giocare. Per il resto, il tecnico svela poco. In teoria, sarà 4-3-3, con la linea difensiva confermata Careri (l’ex) in porta, Mattielig, Nichele e Buratto (più di Ceolin) in mezzo; Novati, Zubin e Zanardo davanti. Modulo speculare per il Montebelluna, infarcito come al solito di giovani.
Impegnativa. Tamai a Este: avvio tosto, ma le “furie rosse” giocano da due settimane di fila, sono rodate. Per giunta arrivano da due successi di fila. «Siamo carichi – dice il tecnico Birtig –: l’Este è una buona squadra, ma lo è anche la nostra».
Indisponibili Petris e Corazza: al loro posto Hagan e Nardella. Davanti, il “Sindaco” riprova i 4 “vecchi” (Cima, Furlan, Conte e Tomada) del primo tempo di Sacile. Con la speranza, stavolta, di non dover prendere due gol prima di svegliarsi. Probabile 4-2-3-1: Peressini; Ferramosca, Perissinotto, Scappin, Balduit; Hagan, Nardella; Cima, Furlan, Conte; Tomada.
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