Pordenone, via ai memorial Cornacchia e Gallini FOTO

Il maltempo impedisce la sfilata in città delle squadre partecipanti, ma le emozioni non mancano

PORDENONE. Non c’è stato il consueto pellegrinaggio, non c’è stato il passaggio per il centro storico della città, ma il clima di festa e aggregazione non è certo mancato. Sono scattati ieri sera, con la Lucciolata interna alla fiera di Pordenone a causa del maltempo, il 31º memorial “Ferruccio Cornacchia” e il 15º memorial “Franco Gallini”, le cui gare cominceranno oggi. Edizioni nel pieno della crisi, ma che conservano il fascino e lo spirito con cui sono nate, nel segno degli illustri pordenonesi cui sono dedicate.

Il ricordo. Non a caso le prime parole sono tutte per loro. Chiamato a rompere il ghiaccio con le dichiarazioni, Renzo Mazzer, vicesindaco di Pordenone presente al posto del primo cittadino Claudio Pedrotti, ha infatti esordito affermando come per lui sia «un onore dare il benvenuto alle squadre, proprio in nome di Franco Gallini e Ferruccio Cornacchia, che hanno lasciato un’eredità davvero importante su questa terra». Poi continua: «È importante che la città colga questo clima di amicizia e solidarietà che solo lo sport capace di creare, per fondare la vita con correttezza e con etica, rispettando gli altri. Siamo felici di accogliere questi ragazzi, Pordenone è una città che vuole essere accogliente: non a caso nel simbolo ha le porte aperte».

Le squadre. Quindi la parola è andata alla vedova del compianto Gallini, Carmen, che ha dato il suo personale benvenuto alle compagini. «È sempre un momento molto bello trovarvi qui ogni anno – ha esordito –. Spero che questo evento serva a cementare le amicizie fra sportivi che vengono da nazioni diverse, e che sia veramente un evento dove la sportività prevalga su tutto». Poi la presentazione dei 64 team, che salgono sul palco uno alla volta per la foto di rito, in ordine sparso senza alcuna differenza fra calcio e pallavolo. A salire per prime, le ragazze della Domovip Porcia, seguite dal detentore della kermesse calcistica, l’Empoli, cui è aperta la caccia; e via via le altre squadre di tutto il mondo.

Allegria e sportività. Dal locale al mondiale, quattro continenti si susseguono. L’Azzanese calcio che lancia una sfida alla Sacilese, i ragazzi dell’Aspire Academy del Qatar che salgono orgogliosi con la bandiera della propria nazione, l’occhio lungo dei baby brasiliani del São Luiz per le pallavoliste, il rigore degli applauditissimi campioncini nipponici, la determinazione dei pallavolisti del Cervignano e quella delle nazionali nordiche di volley. C’è allegria e colore da vendere, al PalaFiera, dove fra il chiasso e il frastuono generale prevale chiaramente lo sport, quello privo di declinazioni di sorta, quello che accomuna e diverte. E che preannuncia una tre giorni che non scontenterà nessuno.

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