Pozzo jr, per Sanchez trattiamo col Barça

«Per Sanchez stiamo trattando solo con il Barcellona. Cercheremo di accontentare il ragazzo». Così Gino Pozzo sul futuro del cileno.

Udinese's Alexis Alejandro Sanchez, of Chile, reacts during a Serie A soccer match between Udinese and Bari in Udine, Italy, Sunday, March 6, 2011. (AP Photo/Franco Debernardi)
Udinese's Alexis Alejandro Sanchez, of Chile, reacts during a Serie A soccer match between Udinese and Bari in Udine, Italy, Sunday, March 6, 2011. (AP Photo/Franco Debernardi)

UDINE. «Per Sanchez stiamo trattando solo con il Barcellona. Cercheremo di accontentare il ragazzo e di trovare una soluzione». Così Gino Pozzo sul futuro del cileno, richiesto dai migliori club d’Europa. Il figlio del patron del club friulano, in Lega Calcio per partecipare alla riunione, almeno per il momento esclude tutte le altre società. «Il Manchester City si è ritirato? Chiedete a loro, per il momento esiste solo una pista estera, non abbiamo mai trattato con il City perchè il ragazzo vuole il Barcellona». Nella trattativa che potrebbe
portare il «Nino Maravilla» in azulgrana, potrebbe rientrare Jeffren che finirebbe in bianconero. «Con il ragazzo non abbiamo mai parlato, era impegnato con la sua Under 21, vedremo». Restando sul tema Sanchez Gino Pozzo assicura «di non aver sentito nessuno dell’Inter» e che non è da escludere che
alla fine il cileno resti a Udine: «è una soluzione possibile». Pozzo junior parla anche di Zapata («l’intenzione
è quella di tenerlo, vedremo cosa succederà») e di Inler. «Se si trova una soluzione prima del raduno pre-campionato bene, altrimenti resterà con noi», ha concluso Pozzo. Non ci sono sceicchi o miliardari che tengano: Sanchez vuole soltanto il Barcellona. La risposta del cileno è stata riportata ieri dal Mundo Deportivo, pubblicazione spagnola particolarmente sensibile alle vicende blaugrana: «O il Barça o rimango», avrebbe detto il Niño per smontare la corte degli inglesi del Manchester City e del Chelsea, “gelate” dalle parole del giocatore dopo aver avanzato offerte oltre il muro dei 40 milioni di euro all’Udinese: 43 lo sceicco Mansour per far felice Mancini, 45 il “nababbo” russo Abramovich su suggerimento di Villas Boas.

 Niente da fare. Il Niño si vede già accanto a Messi, come succede a tantissimi tifosi del Barcellona che, attraverso la versione internet del già citato giornale, hanno partecipato a un sondaggio sul prezzo giusto. Avevano risposto in 11 mila fino a ieri sera: il 12% pensa si giusto pagarlo più di 40 milioni, la stessa percentuale giudica più sensata una cifra tra i 30 e i 40, il 18% 30 milioni e un giocatore (ma quale?), il 39% tra 20 e 30, il 19% meno di 20.

Finora, stando alle indiscrezioni che si possono cogliere, il Barcellona sarebbe arrivato a circa 39 milioni, attraverso una formula “rateale”: 28 subito, quasi 11 sotto forma di bonus nelle prossime stagioni. Una cifra che Pozzo non giudica sufficiente: «Vale 50 milioni, ma visto che siamo l’Udinese si tratta di una stima trattabile». Quei 45 milioni offerti su per giù dagli inglesi che, tuttavia, non sono più nei sogni del Niño. Meglio il Barça che, tuttavia, secondo lo stesso Mundo Deportivo (che indica tuttavia cifre leggermente inferiori: 27 più 10 di bonus) non ha più intenzione di ritoccare la propria offerta verso l’alto, forte delle esternazioni del giocatore stesso: o il Barcellona o rimango.

Parole che di primo acchito potrebbero fare felici i tifosi dell’Udinese, visto che ne caso la trattativa venisse congelata dai catalani Pozzo potrebbe anche decidere di tenersi l’amato Niño. Ci sono tuttavia dei punti di domanda alimentati dall’ormai famosa “sindrome D’Agostino”, il regista trattenuto a forza in Friuli un paio di anni fa e nella stagione successiva all’estate delle sirene (juventine) letteralmente controproducente per il gioco e l’ambiente bianconero. Insomma: è il caso di correre questo stesso rischio anche per Sanchez?

Dalla stanza dei bottoni non emerge alcun commento ufficiale. Soltanto qualche segnale. Il primo diretto, legato proprio al cileno: se il Barcellona non si farà sentire, si aspetteranno almeno le prime due gare della Coppa America (il 4 col Messico e l’8 con l’Uruguay) prima di riallacciare la trattativa, con un chiaro intento, far lievitare il prezzo di quei tre milioni che permetterebbero al Barça di averlo comunque a prezzo inferiore rispetto alle offerte inglesi e a Pozzo di superare “l’asticella” posta a quota 40 e di chiudere per Pablo Piatti dell’Almeria, sul quale l’Udinese ha una prelazione fino a metà del prossimo mese.

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