Primo infortunio in casa Udinese, ma il danese Larsen non preoccupa

È solo un’infrazione al polso destro, porterà un tutore. Nove assistenti in campo per prevenire i guai muscolari

È Stryger Larsen il primo infortunato post Covid-19 all’Udinese, là dove la notizia dell’infrazione al polso destro riportata in allenamento è stata diffusa con un dispaccio ufficiale dalla società, quanto mai celere e prodiga nell’informare sulle condizioni del danese. Stando al comunicato non c’è da preoccuparsi, la pallonata subita non ha fortunatamente prodotto fratture e quindi l’infortunio non è grave, al punto che Larsen potrà proseguire la preparazione munito di un apposito tutore, anche se non è difficile prevedere qualche minimo disagio.

In definitiva è andata bene, e per fortuna, ma va da sé che questo piccolo incidente di percorso, che iscrive anche il club friulano tra quelli che hanno pagato dazio alla ripresa post Covid, possa suonare anche da campanello d'allarme. Le preoccupazioni, manco a dirlo, sono tutte in proiezione campionato, quando l’Udinese dovrà giocarsi e cercarsi la salvezza nelle 12 giornate che restano e dovrà farlo scendendo in campo una volta ogni tre giorni a cominciare da martedì 23 giugno, in casa del Toro.

Allora sì che bisognerà confidare anche nella buona stella sul fronte infortuni, un tema che ha fatto da gran cassa le scorse settimane alle dichiarazioni del paròn Gianpaolo Pozzo e del dt Pierpaolo Marino, entrambi estremamente preoccupati dell’incidenza infortuni, dopo la lunga inattività, al punto da ribadirlo a ogni intervento mediatico legato alla ripartenza del campionato.

Una preoccupazione fondata, non c'è che dire, anche in riferimento alla rosa bianconera, considerato che dopo il mercato di gennaio l’Udinese ha sfoltito e dei due arrivi il solo Zeegelaar è arruolabile, mentre Proedl non dà segnali di pronto impiego. Morale? Alla ripresa l’Udinese ripartirà con 18 uomini di movimento, portieri esclusi, e il primo a saperlo è Luca Gotti, il tecnico che non a caso ha pianificato una preparazione proiettata anche alla prevenzione infortunistica, coadiuvato dal responsabile della preparazione Giovanni Brignardello.

Al Bruseschi ci sono ben nove assistenti che guardano, monitorano e aiutano i bianconeri nelle esercitazioni quotidiane, stando attenti affinché ogni singolo giocatore rispetti scrupolosamente le consegne richieste; se c’è da fare l’allungo di ottanta metri lo si fa per ottanta metri, e non uno di più.

I risultati finora sono stati apprezzabili, visto che nessun bianconero ha avuto problemi muscolari e chi è andato in sovraccarico è stato alleggerito con un programma differenziato. Poi, come detto, anche la fortuna deve fare il suo corso, esattamente come l'ha fatta per Larsen, non nuovo a traumi e contusioni; nel novembre 2017 si fece male alla spalla in nazionale, ma recuperò in poco tempo, e quest’anno ha raggiunto già 22 presenze nonostante un problema muscolare accusato in avvio di stagione.

Insomma, per il momento a Udine non ci si può davvero lamentare, specie se il pensiero corre al granata Baselli che ha già concluso la stagione per un infortunio di origine traumatica al ginocchio. Anche i big hanno pagato dazio in questa prima fase di preparazione, basta chiedere al milanista Ibrahimovic, a Higuain o a Manolas, fino al ginocchio di Milinkovic Savic che tiene in ansia una Lazio proiettata alla lotta scudetto. —




 

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