Pullazi racconta il suo debutto con l’Apu: «Mi sono sentito subito a casa»

Il nuovo acquisto dell’Old Wild West si gode il momento: «Ora dobbiamo continuare così»

Gabriele Foschiatti
Rei Pullazi ha iniziato nel miglior modo possibile la sua avventura all’Apu: due vittorie in una settimana foto petrussi
Rei Pullazi ha iniziato nel miglior modo possibile la sua avventura all’Apu: due vittorie in una settimana foto petrussi

Due derby, due vittorie. Non poteva iniziare meglio l’avventura di Rei Pullazi con la maglia dell’Apu Old Wild West Udine. L’ex Trapani Sharks si è calato in fretta all’interno del gioco di Adriano Vertemati, lasciando subito il segno: 10 punti col 50% dall’arco contro la Tezenis Verona, 7 punti e 7 rimbalzi contro la Gesteco Cividale. Nonostante il ritmo frenetico dettato dal campionato – oggi la squadra parte alla volta di Lecce, dove domani alle 18 sfiderà Nardò – abbiamo avuto modo di ripercorrere con lui questa prima parte della sua esperienza a Udine, dentro e fuori dal parquet.

Verona e Cividale ko, un avvio mica male.

«Non potevo chiedere di meglio, siamo partiti benissimo. Ringrazio società, tifosi, compagni e staff che mi hanno fatto sentire subito a casa. Io ho cercato di entrare in punta di piedi e fare quello che serve alla squadra».

Che impressione ti ha fatto il Carnera, ora che vesti il bianconero?

«È sempre stato un campo difficile, ci ho perso pure una finale quando giocavo a Bergamo in Serie B. Sono un giocatore che vive della spinta del pubblico, in queste due gare è sempre stato pienissimo e averlo al mio fianco è stato importante. Nella partita con Cividale quando Hickey ha messo quei due canestri mi sono sentito un tifoso, ho esultato come un pazzo».

Hai avuto modo di esplorare la città?

«Purtroppo ancora no, finora ho fatto solo il tragitto casa-palazzetto. Sono sicuro abbia molto da offrire, non vedo l’ora di poterla scoprire con la mia famiglia, che arriverà la prossima settimana. Invece posso già dire qualcosa sulla gente: è stata una piacevolissima sorpresa, ho incontrato persone molto educate e per bene».

Anche con i nuovi compagni pare andare a meraviglia.

«Mi hanno accolto benissimo. Avendoci poi giocato contro molte volte è come averli già conosciuti. Mi sono sentito subito parte del gruppo. Abbiamo la stessa esperienza, siamo gente che ha vinto e vuole vincere ancora, tutti con tanto talento che si mettono a disposizione del bene comune».

Cosa non dovrà mancare a Nardò per consolidare questo momento?

«Dobbiamo continuare così. Quello che è stato è stato, non dobbiamo pensarci più. Io poi ripeto sempre che i cavalli si vedono alla fine. Il 26 aprile faremo i conti, per ora dobbiamo concentrarci solo su noi stessi. Ogni partita è difficilissima e dobbiamo concentrarci su di una per volta». —

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