Runjaic: «Chi tifa Udinese deve essere capace di soffrire»
Monito del tecnico alla squadra dopo la sofferta vittoria con il Venezia: «Bisogna ancora lavorare tanto»
«Chi tifa Udinese sa che deve essere capace di soffrire». Runjaic rispolvera i comandamenti del bianconero perfetto ed evita di esporre il gonfalone delle grandi occasioni.
D’altra parte il valore della maglia lo conosce soprattutto la gente che anche in un sabato pomeriggio ha popolato l’impianto dei Rizzi, e a ben vedere, quello di mister Kosta è anche un monito allo spogliatoio, se è vero che i giocatori sono i primi tifosi.
«Bisogna lavorare ancora tanto – ha infatti aggiunto il tecnico tedesco stuzzicato sul modo per azzerare la sofferenza –, tenendo bene a mente cosa è accaduto lo scorso anno. Dobbiamo crescere sotto tutti gli aspetti per diventare una squadra matura».
L’analisi
Runjaic ha evitato in dribbling le considerazioni sul perché di una flessione che ha riportato in partita il Venezia. «Rianalizzeremo la gara», ha evidenziato spiegando che la risposta di ieri non ha soddisfatto in pieno lo staff tecnico. Meglio porre l’accento a caldo sul fattore mentale.
«È stata una liberazione ottenere finalmente la vittoria davanti al nostro pubblico, come si è potuto capire anche dall’esultanza dopo il terzo gol».
Lì, in quel contesto, Kosta spara la frase sulla sofferenza che deve essere capace di esaltare protagonisti e tifosi.
«Abbiamo avuto dei problemi dal punto di vista psicologico. Il primo gol del Venezia è arrivato praticamente al loro secondo tiro, anche se dovevamo sapere che sono pericolosi nei calci piazzati.
Poi avevamo perso all’andata, dove eravamo in vantaggio per 2-0, è chiaro che si sia stato un momento di difficolta. Alla fine possiamo dire che è stato ancora più bello aver ottenuto i tre punti».
La mossa
Elogio delle sofferenza a parte, mister Kosta è stato punzecchiato sulla scelta del tridente Thauvin-Lucca-Sanchez (anche se proposto mascherato da 4-4-2) e sulla resa della “formula”.
«Abbiamo giocato con più tridenti e chi è sceso in campo ha dato tutto. Sui titolari dico che Lucca poteva fare ancora meglio, ma che ha realizzato un un gol pesante e ha corso molto, al pari di Thauvin che è una pedina molto importante. Sanchez non è stato coinvolto come avevamo provato nel primo tempo, ma ci sono stati tanti duelli, ma forse per colpa di una partita intensa e ricca di duelli».
Nella seconda parte della ripresa, quindi, due altri innesti offensivi: Bravo per il Niño e, nel finale, per cercare di riportarsi in vantaggio, Pafundi per Ekkelenkamp.
«L’attacco è la miglior difesa dice il proverbio e poi non avevamo una panchina molto affollata», racconta il tecnico tedesco svelando la logica degli ultimi cambi. «Bravo è entrato subito in partita, ha dato tutto e segnato da un giocatore importante». Un’altra buona notizia.
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