San Marco esplode di gioia: musica, le urla dei bambini e l’abbraccio alla carovana rosa nel paese dei Cecchini
MERETO DI TOMBA. «Cos’altro, se non il ciclismo, ti fa fare chilometri, ti fa stare due ore sotto il sole, a bordo strada, assieme ad altri appassionati, per veder sfrecciare solo per qualche secondo un gruppo di ciclisti a sessanta all’ora, che fatichi a riconoscere?».
La domanda è di Renato Chiarotto, presidente degli Amici del Pedale, e rende perfettamente l’idea di cosa sia la passione per il ciclismo e di quale sia il senso della comunità che anima San Marco di Mereto di Tomba. Venerdì 27 maggio, poco dopo le 13, al passaggio della corsa rosa, c’erano centinaia di persone nella piazzetta del paese natale della campionessa Elena Cecchini. Una coloratissima macchia rosa, con personaggi di tutte le età, che ha salutato la carovana del Giro d’Italia, a suon di musica, canti e applausi.
Un ritrovo organizzato alla perfezione dalla Pro loco, carburata dalla famiglia Cecchini, con Luca, papà di Elena, in mezzo alla folla, mentre Andrea Cecchini, presidente della Libertas Ceresetto, era in disparte, a causa di un malanno fisico.
E c’erano davvero tutti: gli scolari della primaria di Pantianicco, i sanmarchesi della Pro loco e della Associazione Don Bosco, il consigliere regionale Massimo Moretuzzo, la vicesindaca Paola Fabello, i rappresentanti della Libertas Ceresetto. Pasta e bibite per tutti, il deejay Mattia a dare energia con la sua musica.
Due i momenti culminanti della festa a San Marco. L’ammiraglia della Bora Hansgrohe, con il friulano Enrico Gasparotto, s’è fermata per salutare, anticipando il gruppo della maglia rosa. Applausi, incitamenti, saluti. Così come al passaggio della carovana. Il secondo momento clou è arrivato quando il resto del gruppo è sfrecciato in mezzo al paese: musica a palla, applausi scroscianti, tifo alle stelle.
Sul colle di San Leonardo a Variano, la culla del ciclocross friulano, c’era un’altra grande festa, in coincidenza con il passaggio del Giro. Uno spettacolo.
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