Sanchez, follie e milioni inglesi

Lui vuole il Barça, ma Chelsea e City stanno dando vita a un’asta arrivata a quota 43. E Inler dovrà decidere se andare a Napoli.

Chile's soccer players Waldo Ponce, left, Mauricio Islas, center, and Alexis Sanchez joke during a team training session at the Ingwenyama Conference and Sports Resort in Nelspruit, South Africa, Wednesday, June 23, 2010. Chile will face Spain on June 25 for the group H of the World Cup Soccer. (AP Photo/Claudio Cruz)
Chile's soccer players Waldo Ponce, left, Mauricio Islas, center, and Alexis Sanchez joke during a team training session at the Ingwenyama Conference and Sports Resort in Nelspruit, South Africa, Wednesday, June 23, 2010. Chile will face Spain on June 25 for the group H of the World Cup Soccer. (AP Photo/Claudio Cruz)

UDINE. Fosse per lui, avrebbe già scelto: Barça. Stiamo parlando del Niño. L’altro, alla faccia del soprannome (il “guerriero”), è più riflessivo: Inler vuole capire se il Napoli può garantirgli il futuro che desidera. Per questo, tornato dalla vacanza da sogno alle Maldive, lo svizzero tra domani e mercoledì prenderà una decisione: avrebbe preferito il progetto tecnico e il contratto della Juventus – che però non vuole sborsare i soldi chiesti da Pozzo e garantiti da De Laurentiis –, ora deve scegliere tra Napoli e il ritorno a Udine.

Sì, perchè in casa bianconera è arrivato il momento delle risposte. Il raduno è alle porte, la stagione sta per cominciare, la Champions è in ballo. E il traffico è ancora intenso. Sembra di stare sulla tangenziale di Milano a uffici chiusi. Là un “groviglio” di cofani fumanti, qui una massa indefinibile di cartellini da smistare. Ma come succede sulla strada, tutto si può sbloccare in un attimo, partendo dalle decisione sui due big: Inler e Sanchez.

Ma se per il primo il futuro sembra legato a una riflessione personale che potrebbe anche non incidere sulle scelte della società che ha già agganciato il sostituto, l’ivoriano del Young Boys, Thierry Doubai (è lui l’extracomunitario scelto, il brasiliano Danilo sfrutterà il passaporto comunitario di cui è in possesso), per Sanchez l’affare è ancora “in cantiere” in virtù di un clamoroso botta e risposta inglese.

Il Niño, parlando in vista della prossima Coppa America e del proprio futuro, ha confessato senza troppi giri di parole che lui intende vincere e che con il Barcellona è più facile coltivare sogni di questo tipo. Il punto è che dall’Inghilterra hanno fatto arrivare sul tavolo dei Pozzo dei rilanci consistenti che constringono l’Udinese a spingere Sanchez oltre la Manica. Nessun passo ufficiale, per carità, soltanto indiscrezioni giornalistiche, ma piuttosto insistenti. “News of the world”, per esempio, ha spiegato che il Chelsea è disposto a mettere 36 milioni di sterline (40,5 in euro) sul piatto per accontentare il neo-allenatore Villas Boas, ma per rispondere ad Abramovich, lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, ha subito alzato il tiro, aggiungendo altri due milioni di sterline all’offerta dei londinesi e arrivare così a quasi 43 milioni di euro, secondo il Mail. Una cifra che si avvicina in modo sostanziale ai 45 milioni chiesti da Pozzo, quei 50 “trattabili” che l’Udinese è costretta a chiedere, come ha fatto capire il patron parlando del valore del Niño.

In Cile e in Spagna, dove seguono l’evolversi della situazione, garantiscono che l’Udinese adesso vorrebbe aspettare la Coppa America, ma partire per il ritiro senza Sanchez e senza sapere se sarà lui il partner di Di Natale o se bisognerà acquistare un altro pezzo da novanta per sostituirlo “in corsa”, a 15 giorni dalla Champions, è un rischio non da Udinese. Possibile, perciò, che tra qualche giorno Pozzo decida ugualmente di piazzare il colpo, mettendo al sicuro Piatti, tanto per fare il nome più gettonato.

In settimana, poi, l’Udinese cercherà di capire quali sono le pedine da piazzare e quali quelle da convocare per il ritiro. Ci riferiamo, in particolare, ai giocatori rientrati dai prestiti e dalle comproprietà. D’Agostino e Floro Flores sembrano in uscita, lontani, anche mentalmente, dal progetto bianconero: uno piace al Parma, l’altro ad almeno cinque club di serie A, dal solito Genoa alla neo-promossa Atalanta, dal Bologna allo stesso Parma. Potrebbero tornare utili, invece, Candreva e Barreto, per i quali tuttavia, non mancano le offerte: in questo caso potrebbe decidere Guidolin, nel caso tornassero utili all’idea dell’Udinese che verrà.

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