Sanchezlandia frena la Dea, Udinese-Atalanta finisce 0-0

Il cileno illumina per un’ora, due pali, tante occasioni una bella Udinese fa un punto d’oro

Antonio Simeoli

Ha messo due volte un compagno praticamente davanti alla porta, solo che quel compagno di nome non faceva Toto’, si e’ guadagnato punizioni, ha colpito un palo e una traversa nella stessa azione: benvenuti a Sanchezlandia. Ha scelto la prima occasione da titolare il Nino per far vedere perché a 36 anni anni e’ ancora uno dei migliori giocatori in circolazione.

Classe, leadership, quando incita i suoi con decisione mai con rabbia, personalità. Come quando va dall’arbitro Mariani, a tratti imbarazzante, e a muso duro gli spiega che i falli si devono fischiare anche se di fronte c’è’ l’Atalanta. Si’, caro Mariani, i falli si fischiano di là’ e di qua e non poco di qua e molto di la’ (mancano almeno 3 ammonizioni) perché la sudditanza psicologica, nonostante il Var, c’è ancora rispetto alle solite grandi. Al cui gruppo si e’ aggiunta anche la Dea.

Con merito, se lo era stata nel decennio precedente l’Udinese, l’Atalanta e’ ancor di più’ la sorpresa in quest’ultimo. Organizzazione societaria e tecnica, trofei (l’Europa League e piu’ d’una mezza Champions). Eppure a Sanchezlandia gli orobici di Gasperini, che può schierare due squadre quasi di pari valore e un portiere extra lusso, per 90 minuti non ha tirato in porta. In un Friuli ribollente come non mai. Quando uno zero zero e’ una cosa bellissima (anche se quei pali…)

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