Sara Gama dà l’addio al calcio: «Da Trieste a Torino un viaggio con il cuore pieno di emozioni»
La capitana della Juventus ha annunciato la fine della carriera con un video sui social: «Tutto è iniziato con i primi calci sul lungomare di Barcola, l’amore per questo sport resta per sempre»

«Da Trieste a Torino, passando per il mondo, il pallone va lontano ma torna sempre e quando lo fa porta con sé ciò che vale davvero: le persone, le emozioni, la vita. Oggi quel pallone lo calcio e lo lascio andare. Con orgoglio, con gratitudine, con il cuore pieno: è il mio addio al calcio giocato».
Sara Gama, capitana della Juventus, si congeda così dal calcio giocato. Dopo aver lasciato la fascia da leader della nazionale è arrivato il momento di dire addio anche alla divisa bianconera, quella dell'Allianz con l'Inter sarà l'ultima giornata con le compagne. Lo fa con un video pubblicato sui social della Juventus dove ripercorre tutta la sua carriera e dove non possono mancare quelle prime corse dietro al pallone a scacchi nel cuore della sua città.
«Tutto è iniziato a Trieste - racconta mentre sullo sfondo scorrono le immagini della sua infanzia -. Un pallone, i primi calci tirati senza pensarci troppo nel mio quartiere sul lungomare di Barcola. La prima squadra con gli amici di sempre, lo Zaule e poi la Polisportiva San Marco, la prima interamente femminile, un campo in mezzo alle acque del villaggio».
Un viaggio lungo che l'ha portata a vestire la maglia del Tavagnacco, a collezionare i primi trofei con il Brescia insieme alle eterne compagne e amiche Girelli, Rosucci e Bonansea fino ad arrivare all'epopea bianconera che l'ha vista alzare al cielo 3 Coppe Italia, altrettante Supercoppe e sei scudetti, l'ultimo conquistato proprio in questa stagione dopo due anni di dominio della Roma.
Determinata e risoluta è stata la capitana per eccellenza del calcio femminile, quella che ha guidato le azzurre al ritorno ai mondiali dopo 20 anni in quel 2019 che ha acceso i riflettori su un movimento ormai in costante crescita. «L’amore per questo sport e per le sue persone - conclude Gama - resta con me per sempre». A salutare l'ex numero 3 azzurra c'è anche il presidente delle Figc Gabriele Gravina: «Oggi si chiude un capitolo, quello della straordinaria calciatrice che Sara è stata, con la maglia della Nazionale e con quella della Juventus - scrive in una nota -, ma per i valori che continua a trasmettere e per il contributo dato alla crescita dell'intero movimento sono certo che la sua presenza all'interno del mondo del calcio sarà ancora ispirazione per migliaia di bambine cresciute con il sogno di diventare Sara Gama».
A lui si è unita anche la presidente della Divisione Serie A Femminile Federica Cappelletti. «Nel calcio italiano c'è un prima e un dopo Sara Gama - sottolinea -. Sara è stata protagonista in prima persona di un cambiamento culturale che prosegue ogni giorno in maniera più decisa: una presa di coscienza che il calcio sia una cosa sola, senza distinzione di genere».
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