Scommesse, si patteggia Atalanta -2, Doni 2 anni

Al via il processo sportivo e arrivano le prime sentenze per società e giocatori: i bergamaschi sconteranno la penalizzazione nel prossimo campionato di A
L'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni in una immagine del 29 febbraio 2012 a Milano. ANSA/ STEFANO PORTA
L'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni in una immagine del 29 febbraio 2012 a Milano. ANSA/ STEFANO PORTA

ROMA. È corsa al patteggiamento nella prima giornata del processo sportivo sul Calcioscommesse iniziato ieri a Roma. Davanti alla Commissione Disciplinare sono state ben 24 su 83 le posizioni chiuse ancora prima di entrare nella fase battimentale. Stralciate invece quelle dei cinque tesserati (Marco Turati, Paolo Acerbis, Alessandro Pellicori, Cristian Bertani e Joelson) sottoposti a custodia cautelare dalla Procura di Cremona da cui è scaturita l’inchiesta “Last Bet”, con il Rimini estromesso dal processo per «difetto di legittimazione passiva».

Il procuratore federale Stefano palazzi ha visto accogliere le istanze di patteggiamento concordate con sette club e 16 tesserati: a cominciare dall’Atalanta, penalizzata dalla Disciplinare con 2 punti da scontare nel prossimo campionato e 25 mila euro di ammenda. Collegata alla posizione degli orobici quella dell’ex capitano Cristiano Doni, fermato per altri 24 mesi dopo i tre anni e mezzo inflittigli nel procedimento della scorsa estate. Minori, invece, le squalifiche per i due pentiti all’origine di gran parte dell’impianto accusatorio della Procura di Palazzi: Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni dovranno infatti scontare un anno e otto mesi di squalifica. Gervasoni era già stato punito con cinque anni di stop e preclusione nel processo del 2011. Contro i due, rei confessi, si sono però schierati i legali di alcuni dei deferiti, bollandone come inattendibili le deposizioni rese durante gli interrogatori, che sono valse loro un sensibile sconto di pena. Accuse rigettate dallo stesso Palazzi: «La messa in dubbio della loro attendibilità, al limite della calunnia, è operazione difficile da sostenere. È il costo e il prezzo che tutti i tesserati che rompono il muro dell’omertà devono pagare. Pur ammettendo fatti gravi, anche se con scopi premiali, hanno deciso di dare un taglio, ma questo non fa venir meno la loro attendibilità». Un messaggio preciso, indirizzato a tutti i nuovi indagati eccellenti.

Il Grosseto ha patteggiato sei punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di serie B e 40mila euro di ammenda. L’unico a veder respinta la propria richiesta di patteggiamento è stato Alessandro Sbaffo (Ascoli), che aveva concordato con la Procura uno stop di un anno e quattro mesi e ben 100mila euro di ammenda. Le altre istanze accolte riguardano invece, tra i club: Modena (2 punti); Livorno (15 mila euro di ammenda); Ascoli (1 punto di penalizzazione e 20 mila euro di ammenda); Frosinone (1 punto); Cremonese (1 punto di penalizzazione e 30 mila euro di ammenda). Tra i tesserati: Kewullay Conteh (1 anno e 8 mesi); Alex Pederzoli (1 anno e 4 mesi, e 10 mila euro di ammenda); Francesco Ruopolo (1 anno e 4 mesi); Antonio Narciso (1 anno e 3 mesi); Dario Passoni (1 anno e 2 mesi); Mirco Poloni (1 anno), Juri Tamburini (10 mesi); Andrea De Falco (6 mesi); Alfonso De Lucia (5 mesi); Marco Cellini (4 mesi); Vittorio Micolucci (4 mesi); Nicola Mora (4 mesi) e Gianfranco Parlato (2 mesi). Oggi il processo entrerà nel vivo, con le richieste di condanna del procuratore Palazzi e le controrepliche affidate alle difese.

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