Serie A, un anno senza pubblico: l’Udinese col Friuli vuoto perde soldi e carica

Il 16 febbraio 2020 l’ultima partita senza le restrizioni per il coronavirus. Il botteghino rende almeno 8 milioni a stagione tra biglietti e abbonamenti
Udine 16 febbraio 2020.Campionato di Calcio Serie A 2019/2020.Udinese vs Hellas Verona.Nella foto Juan Musso.© Simone Ferraro / Petrussi
Udine 16 febbraio 2020.Campionato di Calcio Serie A 2019/2020.Udinese vs Hellas Verona.Nella foto Juan Musso.© Simone Ferraro / Petrussi

UDINE.Sono passati 365 giorni. Un anno senza pubblico allo stadio Friuli che è costato almeno 8 milioni di euro all’Udinese in mancati introiti al botteghino ai quali bisogna aggiungere tutta una serie di incassi “accessori” da quello che viene definito – in un’epoca dall’inglesimo imperante – il match day, il giorno della partita di Pallone come si usava dire una volta. Ma al di là delle etichette, è chiaro che il peso della pandemia inciderà non poco sui documenti contabili della Spa bianconera che di solito metteva a bilancio oltre 10 milioni derivanti dalle partite tra biglietti, abbonamenti, attività allo stadio dei Rizzi, cartellonistica e sponsorizzazioni. Una cifra realistica, considerando per esempio che per la Juventus, altro club che vanta un impianto di proprietà, è stato rimato un “buco” di 25 milioni solo nella prima parte del 2020. Ed è chiaro che per una società come l’Udinese saranno ancora più importanti le attività di compravendita sul cosiddetto mercato dei calciatori per assestare i propri numeri.

Siamo arrivati in Friuli al giorno 1 del secondo anno di lockdown della serie A legato al coronavirus. L’ultima gara con i tifosi a incitare i bianconeri (e gli avversari con un discreto numero di supporters nel settore ospiti) fu quella contro l’Hellas Verona del 16 febbraio 2020, 0-0 sul campo, 22.308 spettatori sugli spalti di cui 8.402 paganti per un incasso di 211.471 euro più quota abbonati. Orientativamente dal botteghino l’Udinese con lo stadio aperto ha sempre ricavato una cifra che si aggira di media sui 180 mila euro quando le avversarie erano di medio-basso cabotaggio. Prendete per esempio le altre gare viste al Friuli a cavallo tra i due anni solari dello scorso campionato: con la Spal 189.406,52 euro, con il Cagliari 182.312,52, con il Sassuolo 171.584,87.

Solo con cinque club della serie A l’Udinese riesce storicamente a spremere di più dalla biglietteria, sfruttando anche la passione altrui: Juventus, Inter, Milan, Napoli e Roma. Ma anche il questo caso ci sono delle distinzioni da fare. Il record di incasso allo stadio nella conformazione Dacia Arena è stato stabilito contro la Juventus: 1.331.742 euro il 6 ottobre 2018 con Cristiano Ronaldo in campo sotto gli occhi di 25.021 persone. Poi l’Inter, 646.117 euro pescando nell’archivio dei big match fermandosi al 6 maggio 2019; quindi il Milan, 612.656 euro al botteghino la sera del 4 novembre 2018. Di seconda “categoria” Napoli e Roma, che nelle uscite dell’ultimo campionato vero hanno reso rispettivamente 351.853 e 329.613 euro. Insomma le squadre blasonate portano in dote oltre 3 milioni e 200 mila euro, le altre 14 circa 2 milioni e mezzo. In totale poco meno di 6 ai quali bisogna aggiungere oltre 2 milioni dagli abbonamenti. Morale della favola, il “buco” solo al botteghino è di otto milioni per l’Udinese.

Ma c’è un altro buco con il quale doversi confrontare dopo 365 giorni senza pubblico al Friuli. Quello “tecnico”. A parte il gusto di veder giocare dal vivo i campioni della serie A, l’Udinese ha perso anche quella carica emotiva che il nuovo stadio riusciva a garantire. La contabilità in questo caso – parlando di classifica – non si può fare e anche sotto questo aspetto, visto il lockdown totale, si potrebbe parlare di “mal comune, mezzo gaudio”. Certo è che anche l’entusiasmo di mille tifosi di numero sotto l’arco dei Rizzi il 18 ottobre 2020, quando Pussetto segnò il gol decisivo all’88’, sembra un ricordo lontano, come l’idea di far entrare almeno un piccolo contingente sugli spalti. È già passato un girone intero, visto che proprio domenica l’Udinese sfiderà anche stavolta il Parma. La speranza è che prima della fine del campionato l’esperimento possa essere ripetuto.

Gli appassionati s’ingegnano. Anche nelle altre serie: i tifosi dell’Albinoleffe hanno azionato il braccio di un robot per sventolare il bandierone in tribuna, a Pisa c’erano ben 13 agenti della Municipale all’Arena Garibaldi deserta per controllare soprattutto come gioca la Salernitana. Per ricordare con un sorriso mezzi e mezzucci ci vorrà ancora del tempo. In Italia e all’estero: in Serbia la Stella Rossa dell’ex bianconero Dejan Stankovic avrebbe voluto riempire (parzialmente) il mitico Marakàna domani sera contro il Milan. Puntuale il no della commissione medico-sanitaria dell’unità di crisi per la lotta al Covid-19 di stanza a Belgrado.

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