Simone Pepe, altro che ex: la guardia torna in campo contro Orzinuovi
Il numero 40 bianconero, infatti, ha lasciato Orzinuovi a inizio gennaio, dopo essere stato messo fuori rosa dieci giorni dopo essere stato eletto capitano. Il 29 dicembre scorso ere proprio lui ad avere i gradi nel match giocato al palasport Carnera e vinto dall’Apu per 82-65

Avversario all’andata, alleato al ritorno. Uno come Simone Pepe è meglio averlo in squadra che contro: un pensiero in meno per coach Adriano Vertemati, che domani potrà contare sulla voglia di rivalsa dell’esterno abruzzese. Il numero 40 bianconero, infatti, ha lasciato Orzinuovi a inizio gennaio, dopo essere stato messo fuori rosa dieci giorni dopo essere stato eletto capitano. Il 29 dicembre scorso ere proprio lui ad avere i gradi nel match giocato al palasport Carnera e vinto dall’Apu su “Orzi” per 82-65.
Pepe, che sensazioni prova a poche ore da questa partita da ex?
«Non mi sento tanto come tale, sono più un ex Torino. Orzinuovi è stata una parentesi breve della mia carriera, ma a ben pensarci rifarei tutto, perché alla fine sono arrivato qui a Udine. A “Orzi” siamo stati un po’ sfortunati, c’è stata un po’ di pazzia, però al tirar delle somme io sono contento dove sono adesso».
Ritrovare il suo mentore Ciani da avversario non le sembra strano?
«Sì, perché è la prima volta che giochiamo contro. Franco è una persona importante per me, un amico. In settimana però non ci siamo sentiti, siamo concentrati ognuno sulla propria squadra. Sarà così anche domani in partita, non si guarda in faccia a nessuno quando si gioca, poi quando suonerà la sirena finale amici come prima».
Rispetto all’andata sono cambiate tante cose, eppure sono passati solo due mesi.
«Era un periodo particolare, le cose sono cambiate profondamente soprattutto a Orzinuovi. Qui all’Apu siamo arrivati io e Pullazi. Ora tutto è diverso, loro arrivano da due vittorie importanti e hanno il morale a mille. Sarebbe stato meglio affrontarli tre settimane fa, perché adesso sono in gas, come si usa dire».
Anche voi dell’Apu, però, vivete un bel momento. Sentite il traguardo che si avvicina?
«No, perché mancano otto gare alla fine e dobbiamo stare sul pezzo a ogni partita. Ogni gara vale due punti, Orzinuovi come Cantù. Alzeremo gli occhi soltanto alla fine. Una cosa è certa: le vittorie con Rieti e Cantù ci hanno dato grande consapevolezza. Il morale è salito alle stelle, però già dalla mezzanotte di domenica scorsa pensiamo a Orzinuovi».
Intanto lei inizia a ritagliarsi il proprio spazio dopo un inizio difficile.
«Non avevo dubbi che sarebbe andata così. Ci è voluto un po’ di tempo, del resto entrare in corsa nei meccanismi di una squadra non è semplice. Io penso solo a farmi trovare pronto, poi se gioco 5, 10 e 20 minuti lo decide l’allenatore. E l’obiettivo di tutti è la vittoria della squadra, non le statistiche personali».
Dopo Orzinuovi c’è la Coppa Italia. Quanto ci tenete a vincerla?
«Si va sempre in campo per vincere. Andremo a giocarci la Coppa, perché questa è una squadra costruita per vincere: poi è chiaro che a volte le partite vengono decise da episodi. State certi che non andremo a Bologna pensando al campionato».
I suoi primi due mesi a Udine come sono stati?
«Ottimi. La città è perfetta, a misura d’uomo, e ci sto benissimo con la mia famiglia. i tifosi ci supportano sempre, è stato fantastico vederli anche a Rieti. Noi diamo tutto per la maglia, credo che il rispetto del pubblico che viene a sostenerci si conquisti così». —
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