Stramaccioni, poco gioco e polso in spogliatoio

Presidenti e dirigenti di club indicano i motivi della mancata conferma dell’allenatore
foto Enrico Locci / Lapresse.31 05 2015 Cagliari ( Italia ).sport.calcio.Campionato Serie A Tim Stagione 2014/2015 - Cagliari vs Udinese.Nella foto: Andrea Stramaccioni..photo Enrico Locci/Lapresse.31 05 2015 Cagliari ( Italy ).sport.soccer.Italian Football Championship League A Tim 2014 /2015 - Cagliari vs Udinese.In the pic: Andrea Stramaccioni
foto Enrico Locci / Lapresse.31 05 2015 Cagliari ( Italia ).sport.calcio.Campionato Serie A Tim Stagione 2014/2015 - Cagliari vs Udinese.Nella foto: Andrea Stramaccioni..photo Enrico Locci/Lapresse.31 05 2015 Cagliari ( Italy ).sport.soccer.Italian Football Championship League A Tim 2014 /2015 - Cagliari vs Udinese.In the pic: Andrea Stramaccioni

UDINE. Cinque domande per cinque presidenti o dirigenti di club il giorno dopo l’addio ufficiale ad Andrea Stramaccioni per cercare il perché, attraverso gli occhi dei tifosi, di un rapporto andato in frantumi nel giro di un anno.

1. Quale la principale colpa di Stramaccioni?

2. Quale è stata la chiave negativa della sua stagione?
 
3. C’è un aspetto positivo da salvare della gestione Strama?
 
4. Come è stato il suo rapporto con i tifosi friulani?
 
5. Da fuori cosa traspariva dei rapporti all’interno dello spogliatoio?
 

Giancarlo Querin

(I Folpi di Cordenons)

1«Non ha saputo dare una fisionomia precisa alla squadra durante la stagione».

2«Non so se non è riuscito a farsi capire o sono stati i giocatori che non l’hanno ascoltato. Io credo che lui sia bravetto, molto con i giovani, forse un po’ meno con il resto della squadra».

3«Ritengo sia molto bravo a parlare, è sempre ben vestito, la presenza è ottima... Nessun appunto dal punto di vista della persona».

4«Il rapporto con i tifosi lo giudico buono. Certo, una stagione non è sufficiente per creare un rapporto vero e solido».

5«Con la squadra non so, non ho visto un buon rapporto. Forse doveva farsi rispettare di più».

Gino Marinatto

(Chej di Lignan)

1«Non ha dato un gioco. È mancato sempre, anche quando abbiamo vinto».

2«Ha avuto un centrocampo che non ha reso come ci si aspettava. Credo sia compito dell’allenatore trarre il massimo dai calciatori. Peccato, avevo fiducia in lui».

3«C’è poco da salvare, tranne forse il rendimento di Karnezis e Piris».

4«La persona non si discute. Con i tifosi si è sempre comportato bene, purtroppo il campo è un’altra cosa».

5«È difficile giudicare il rapporto con la squadra da fuori. Non mi sono fatto un’idea precisa in realtà».».

Gabriele Zorat

(Campolongo al Torre)

1«Forse non aveva una rosa adeguata e doveva per questo puntare su un undici fisso e non cambiare modulo così spesso».

2«Ha pagato anche lui il fatto che il mercato non sia stato adeguato. A gennaio la squadra aveva bisogno di innesti pronti subito in attacco e in difesa. La rosa andava ampliata».

3«Gli avrei concesso un anno in più. È stato bravo a mettere Allan nella posizione giusta e ha fatto crescere Piris e Wague».

4«L’ho conosciuto a un paio di cene è una persona sincera e brava, umile e disponibile con tutti. Alla cena dei club della Bassa ha stretto la mano a tutti i 180 presenti, non è da tutti».

5«Difficile giudicare da fuori. Mi sembra fosse un rapporto schietto e buono, ma forse qualcuno che giocava meno non ha aiutato lui e la squadra».

Fabio Revelant

(Paularo)

1«Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma non c’era neppure un gioco quest’anno».

2«Ha insistito troppo su Guilherme a centrocampo, poteva provare altre soluzioni, visto che non stava dando quello che ci aspettava».

3«Difficile trovare chiavi positive... Anche i giovani con i quali doveva essere bravo non hanno poi dato così tanto».

4«A livello umano non gli imputo nulla. La stima era reciproca».

5«Credo che abbia dato il via alla rottura dello spogliatoio quando ha messo da parte i senatori. Doveva amalgamare meglio lo spogliatoio».

Alessandra Foschiatti

(San Giovanni al Natisone)

1«Ha la colpa dell’inesperienza. E allenare l’Udinese non è come allenare l’Inter».

2«Non ha avuto polso con i giocatori e non ha potuto così esprimere il meglio di sé. È stato troppo arrendevole anche con i Pozzo».

3«Credo non sia male come allenatore, ha fatto vedere buone cose contro grandi squadre, ma c’era qualcosa che non andava».

4«L’ho potuto conoscere di persona, è alla mano e per nulla sostenuto. Mi dispiace che qualcuno lo abbia contestato alla fine».

5«Con qualche giocatore aveva feeling, con altri credo di no. Facevano quello che volevano in campo, serviva più polso».

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