Stringe la mano all’arbitro in modo troppo vigoroso: cestista squalificato per un anno

La decisione del giudice sportivo ai danni di Filippo D’Angelo, del Neonis Vallenoncello nella Serie C di Basket. L’«atto di violenza» ha provocato tre giorni di prognosi all’ufficiale di gara

Luca Zigiotti
Tre momenti ripresi da un video: al centro la stretta di mano tra l'arbitro e il giocatore di basket
Tre momenti ripresi da un video: al centro la stretta di mano tra l'arbitro e il giocatore di basket

Cari giocatori di basket, d’ora in poi state ancora più attenti ai rapporti con gli arbitri: una stretta di mano troppo vigorosa potrebbe costarvi un anno di lontananza dai parquet. È quanto successo a Filippo D’Angelo, 36enne ala forte del neopromosso Neonis Vallenoncello, inibito dal giudice sportivo fino al 12 gennaio 2026 (oltre a una squalifica di una giornata) perché, si legge nel comunicato ufficiale, ha commesso «atti di violenza nei confronti degli arbitri da cui è derivato danno lieve (3 giorni prognosi)».


Stretta di mano troppo vigorosa: il video dell'"atto violento" che è costato al cestista un anno di stop

Per effetto di questa sentenza, D’Angelo non potrà svolgere per un anno alcuna attività a livello federale, né come giocatore, né come allenatore e nemmeno come dirigente.

Teatro del fatto il campo di Spilimbergo, dove la Neonis era stata battuta (71-48) dalla Vis Spilimbergo nell’ultima giornata di andata di serie C, match dominato dai padroni di casa. Come si vede da un video che immortala la vicenda, al termine della gara, nel rituale saluto di fine match, D’Angelo si avvicinava all’arbitro Pittalis, scambiando una stretta di mano in maniera così energica da procurargli lesioni guaribili in 3 giorni, secondo la prognosi del pronto soccorso di Spilimbergo. Peraltro, dal video (divenuto immediatamente virale) si desume anche che Pittalis, dopo lo strattone subito, ha comunque continuato a dare la stessa mano agli altri giocatori.

La Neonis Vallenoncello, che aveva comunque sospeso in via cautelare D’Angelo dagli allenamenti fin da lunedì 13 scorso, e quindi prima della sentenza, per bocca del direttore generale Ruggero Tajariol ha annunciato che «faremo ricorso, assieme al giocatore. Non è nostra abitudine lasciare indietro nessuno dei nostri. Con il ricorso, intendiamo anche verificare quali sono gli elementi che hanno portato a una sentenza così grave».

Tuttavia le probabilità che il ricorso venga accolto sono basse: la pena comminata è infatti il minimo per quanto contestato a D’Angelo. Per cui delle due l’una: o la Federazione accoglie il ricorso, sconfessando il referto arbitrale, o conferma la pena. 

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